Nella Hollywood del 1926 Manny Torres (Diego Calva) è tuttofare per la casa di produzione cinematografica Keystone, nella speranza di ricoprire mansioni ben più prestigiose. Ad una festa incontra l’attrice Nellie (Margot Robbie), che conquista un ruolo dopo la morte improvvisa di una collega. Manny stringe invece amicizia con il divo del cinema muto Jack Conrad (Brad Pitt), che non reggerà all’avvento del sonoro. Problema che affliggerà anche Nellie, condizionata anche dal suo legame con la cantante Lady Fay Zhu (Li Jun Li. Soltanto Manny sembra riuscire a restare a galla e continuare la sua ascesa ma avrà comunque le sue gatte da pelare.
Babylon, recensione
Nel weekend in cui al botteghino nostrano il nuovo film dei Me Contro Te “Missione Giungla” mette la freccia e sorpassa con oltre due milioni di euro incassati in pochi giorni “Avatar – La via dell’acqua” (che abbiamo recensito qui) si fa spazio il nuovo film di Damien Chazelle, che pure si porta a casa 850 mila euro. Il regista vincitore dell’Oscar nel 2017 con “La La Land”, conquistato a soli 32 anni stabilendo un nuovo record, ha scritto questa volta un dramma storico che sfocia nella commedia che lo stava portando ancora a lavorare con Emma Stone, altro Oscar per “La La Land”. Per via di altri impegni è stata Margot Robbie a prendere il suo posto, non certo una seconda scelta, punta di diamante di un cast stellare che include tra gli altri Brad Pitt e Tobey Maguire.
Una produzione che pensa in grande e guarda all’era classica del cinema, ma più in generale alla sua storia, alla sua sregolatezza, al suo essere un frullatore impazzito ma sempre magicamente affascinante, in un turbinio continuo di emozioni, sensazioni e spettacolo spinto all’ennesima potenza, che mescola registri alti e bassi. Il tutto assecondato dalla colonna sonora del fido Justin Hurwitz, che gioca un ruolo di prim’ordine. Un film che o si ama o si odia e per amarlo appieno si deve forse avere anche solo un briciolo di passione per la settima arte, per le sue manie e i suoi lati più irrazionali. Crudo, dai personaggi mai scavati più di tanto, procede per accumulo non esitando a mostrare il marcio che c’è dietro al sistema.
Il lungometraggio, dalla durata extra-large di oltre tre ore, dirà sicuramente la sua nella prossima notte degli Oscar dopo aver fatto lo stesso ai Golden Globe con un premio vinto per la colonna sonora originale e altre quattro nomination. Anche se la sua ambizione romantica rischia di risultare fuori misura per il grande pubblico.
“Babylon” è sbarcato nelle nostre sale a partire dal 19 gennaio 2023.