Gomorra 5, trama e recensione dei primi due episodi


Gomorra 5 – Ultimo capitolo per la produzione tratta dal romanzo di Roberto Saviano successiva al film di Matteo Garrone, che nel bene e nel male ha fatto storia e cambiato in parte la serialità nostrana e anche estera. Dalle nostre parti si è alzata l’asticella della qualità produttiva, mentre si è destato l’interesse di tantissimi paesi del mondo, quasi duecento, che hanno acquistato la serie. Si avvicina insomma l’epilogo per Gennaro Savastano (Salvatore Esposito) e Ciro Di Marzio (Marco D’Amore), detto “l’immortale”, che dopo sette anni e cinque stagioni, con un incredibile ritorno in vita di mezzo, stanno probabilmente per dirci addio.

Gomorra 5, recensione

Nel primo episodio di “Gomorra 5” ritroviamo Genny, che ha fatto fuori mezza famiglia Levante e perfino la sua fida Patrizia, rinchiuso nel suo bunker e vediamo finalmente il volto di “’O Maestrale” (Mimmo Borrelli) che lo ha aiutato a nascondersi. Ci sono i Levante da seppellire ma il cimitero del Verano sarà teatro di ben altre situazioni. E di mezzo c’è ancora lo zampino di Don Aniello Pastore (Nello Mascia), che tra l’altro annuncerà a Gennaro Savastano che Ciro Di Marzio è ancora vivo.

Di fatto nel secondo episodio non accade tantissimo, a parte riannodare i fili col lungometraggio “L’immortale” del 2019 (che abbiamo recensito qui). Ne vengono fuori tre quarti d’ora a tratti soporiferi, con la solita tendenza delle ultime stagioni a dilatare eccessivamente tempi già morti di per sé, con lunghe camminate, silenzi e nessuna azione, per quanto si racconti il tumulto interiore dei protagonisti. Al centro il rapporto di amore e odio tra Genny e Ciro, che continuano ad alternare periodi di guerra e pace.

Spicca su tutte le altre l’interpretazione di Salvatore Esposito: nei suoi occhi semichiusi e nel suo sguardo assente ritroviamo tutti i traumi e i macigni di un passato tragico. Altrettanto vuoto ormai lo sguardo di Marco D’Amore, che dirige questi due episodi e si alternerà alla regia con Claudio Cupellini per il resto della stagione. Il meccanismo narrativo è ormai arcinoto e non può che mostrare le corde ma oltre a questo la sceneggiatura non è più capace di riprodurre la tensione degli esordi, con un gioco di alleanze e tradimenti che era più imprevedibile e che comprendeva molti meno momenti di stasi. Nonostante questo rimane intatta nello spettatore la curiosità di sapere come andrà a finire questa serie-evento, oltre alla speranza di godere di qualche sussulto in più negli otto episodi rimanenti. D’altronde i trending topic di Twitter e i numeri comunicati da Sky parlano chiaro, con una media di 841 mila spettatori che segna un record per l’ultimo biennio dell’emittente satellitare.

La quinta stagione di “Gomorra” ha debuttato su Sky Atlantic e su Now con i primi due episodi lo scorso 19 novembre. Fino al 17 dicembre verranno messe in onda due puntate ogni venerdì.

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