“I segni del cuore – CODA”, trama e recensione

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“I segni del cuore – CODA” – Da sempre la diciassettenne Ruby (Emilia Jones) fa da interprete alla sua famiglia, in quanto unica non sordomuta in casa Rossi. Insicura e introversa, si sente inadatta e fatica a trovare il proprio posto nel mondo; comincia a studiare canto e vorrebbe proseguire a Berkeley ma è fondamentale anche per il lavoro di pescatore di suo padre Frank (Troy Kotsur) e di suo fratello Leo (Daniel Durant). Eppure il suo insegnante Bernardo (Eugenio Derbez) la spinge ad andare avanti proprio quando scopre chi è e cosa vuole. La scelta per Ruby appare però tremendamente complicata, sospesa in un conflitto tra le ragioni dei sogni e quelle del cuore.

“I segni del cuore – CODA”, recensione

Il linguaggio dei segni parlato dai realmente sordi Troy Kotsur, Daniel Durant e Marlee Matlin (premio Oscar come migliore attrice per “Figli di un dio minore” del 1986) è straordinariamente capace di arrivare a tutti, traducendo espressioni anche colorite con gesti inequivocabili e in grado di suscitare irresistibile ilarità. Detto questo, la storia è tutta raccontata dal punto di vista di Ruby e la sua voce è assolutamente centrale. Soltanto in un breve frangente relativo alla sua audizione la regista e sceneggiatrice Sian Heder ci cala in un silenzio eloquentissimo. Emozionante è poi la trovata che vede Ruby cantare e tradurre contemporaneamente il testo della canzone in gesti per i suoi. Paradossalmente, ma nemmeno tanto, la sua incomunicabilità si concretizza con chi può sentire e parlare. E “I segni del cuore” si occupa in realtà principalmente di questa. Le aspirazioni della protagonista sono frenate dalla famiglia, come accade spesso in qualsiasi altro contesto.

Il film è un remake di “La famiglia Bélier” del 2014 che ha fatto incetta di premi al Sundance Film Festival e concorre ora ai prossimi Oscar con tre nomination. Molto si deve all’interpretazione solida di Emilia Jones, che ci fa sentire le vibrazioni universali dell’essere umano, udibili da tutti. Il resto lo fa un film sincero, sentito, mai melodrammatico né retorico, visivamente mirabile e ben curato, divertente ed emozionante. Che perde però di originalità quando sposta il fuoco unicamente sulle ambizioni canore di Ruby, la cui parabola resta ad ogni modo apprezzabile e credibile.

“I segni del cuore (CODA)” è disponibile in streaming per gli abbonati a NOW a partire dal 21 marzo 2022 e a noleggio su YouTube, Google Play Film, Tim Vision, Amazon Prime Video ed Apple TV.

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