Intervista a Duccio Forzano: “Cogliete le emozioni di ogni attimo”

Stasera pago io, Che tempo che fa, Festival di Sanremo e tante altre regia che portano il nome di Duccio Forzano.

Animo buono e sorriso sempre sulle labbra, dalla gestualità artistica con un tocco di esteta, Duccio Forzano fa il suo ingresso alla 45esima edizione del Giffoni Film Festival presentando, durante una masterclass, il suo ultimo cortometraggio La traiettoria degli aquiloni. Ogni volta che il regista dal tocco colorato incrocia lo sguardo di giovani intraprendenti, desiderosi di sapere, lascia il segno e fa nascere la voglia di continuare a credere e sognare in quello che si vuole dalla vita. Sempre al passo con il tempo e con le nuove tendenze del momento, se i giovani ormai vivono il web quasi ventiquattro ore su ventiquattro, Forzano decide di incontrarli con una webserie, dal titolo di #celeRentola, che racconta la giornata tipo di una ragazza che fa della propria vita un diario pubblico. Queste e tante altre curiosità interessanti della vita professionale di uno dei registi televisivi più nominati del momento. Ma come ha vissuto questa giornata al Giffoni Experience? 45esima edizione del Giffoni FIlm Festival e il tema di quest’anno è carpe diem. Quando Duccio Forzano ha colto il suo attimo?

“Gli attimi della vita sono tantissimi, la vita è fatta di attimi. É difficile da capire quello da cogliere e ancora più difficile da capire se ti dia un risultato. É solo una questione di sensazione, di percezione. É come sposarsi, avere dei figli e se sbagli, sbagli. A me è andata bene la seconda volta quando mi sono sposato con Valentina e mi ha donato anche due splendide bambine. É come quando tu vedi qualcosa e non la sai codificare ma sai che è la cosa giusta!”

In questa esperienza firmata Giffoni Experience hai tenuto una masterclass presentando il tuo ultimo cortometraggio “La traiettoria degli aquiloni”. Ce ne parli?

“Me lo sono goduto ancora una volta e poi vederlo a mente fredda è sempre piacevole. Non sono uno che cambia le cose quando rivede il proprio lavoro. É stata una bella esperienza e vorrei fare questo lavoro da regista che ti mette meno pressione rispetto ad un programma televisivo. Sono soddisfatto di ciò che è venuto fuori ed anche i ragazzi li visto soddisfatti di ciò che hanno recepito”.

Sei regista e ti ritrovi a vivere ogni giorno momenti differenti e ad interfacciarti con tante persone. Ma qual è la tua giornata tipo?

“Dipende sempre da che punto di lavoro mi trovo. Se devo creare un nuovo programma devo capire cosa voglio fare e quindi faccio la doccia, il mio muro del pensiero. Poi mi interfaccio con i miei collaboratori per spiegare ciò che nella mia testa vedo”.

Sei stato alla regia di molti eventi, concerti, programmi televisivi e anche il Festival di Sanremo. Qual è l’esperienza che ti porti dietro e che non riesci a dimenticare?

“Ce ne sono tante ma la prima volta è quella che non scordi mai. Di prime volte ne ho avute un paio forti. La prima diretta in assoluto non la dimentico, a Canale 5 con Verissimo nel 1997 con la conduzione di Marco Liorni. Sentire da quel momento che tutto ciò che andava in onda era gestito da me mi ha dato una grande scossa di adrenalina e anche responsabilità”.

Al Giffoni Experience oltre a parlare di carpe diem si è parlato anche molto di web, di come i giovani riescono ad arrivare al successo tramite una semplice webcam…

“Penso che questi giovani siano fortunati. Il web è come una grossa telecamera, un grosso talent a disposizione di tutti. Bisognerebbe avere solo un po’ più di attenzione, è inutile gettarsi a capofitto velocemente, del resto una volta che ti sei espresso è fatta e non puoi tornare indietro. Avere meno fretta e prepararsi al massimo delle possibilità è la cosa giusta da fare”.

Quali sono le caratteristiche principali di un regista?

“Io credo ce ne sia una che valga per tutte che è quella di sapere cosa si vuole e sapere come si fa. Se hai un’idea devi sapere come realizzarla. Un regista deve saper mettere l’occhio dentro la telecamera e deve saper fare tutti i movimenti principali e possibilmente anche come si monta”.

Ha parlato di eventi, di esperienze che porta nel cuore e anche news su alcune sfaccettature che vedremo nella sua regia di Che Tempo Che fa. Un uomo dalle mille sorprese e dal fascino da regista che ha incantato con i suoi racconti i giovani della masterclass solo con pochi minuti di cortometraggio. E se si parlasse di film quanto potrebbe sorprendere con ore di pellicola? Non ci resta che rimanere sempre connessi sui suoi canali e seguire il suo cammino di regia e di successo.

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