Cosa amano guardare gli italiani al cinema? Ecco una breve sintesi di cosa amiamo vedere sul grande schermo. Il cinema straniero è sempre migliore?
Al cinema ci andiamo tutti; chi per passione, chi per passatempo; ma noi italiani cosa preferiamo guardare?
Chissà perché il nostro metro di giudizio cambia a seconda della provenienza del film che decidiamo di vedere. Fra quelli italiani puntualmente prediligiamo la commedia, il comico-demenziale e ovviamente gli immancabili cinepanettoni. Quando ci si prospetta dinanzi la possibilità della visione di un film italiano impegnato, finiamo inevitabilmente o per scartarlo, giudicandolo pesante, indigeribile, avvilente, o se lo andiamo a vedere, usciamo dalle sale profondamente annoiati. Eppure non sappiamo spiegarci il perché, ma se il film in questione fosse una produzione Americana, ecco che subito ci fionderemmo a guardarlo, in questo caso appellandolo con svariati aggettivi positivi: d’ autore, introspettivo, un capolavoro, da Oscar, assolutamente da non perdere, sublime e chi ne ha più ne metta.
L’ esempio più lampante ci è offerto proprio da un caso nostrano: La grande bellezza di Paolo Sorrentino, che lo scorso anno ha vinto l’ Oscar all’ Academy Award, come miglior film straniero.
Il film che sebbene avesse già fatto un buon numero di incassi, subito dopo la premiazione è diventato il film più guardato in Italia; e fin qui ci siamo ancora, ma qualcosa non quadra se inizialmente un film che era stato ritenuto dalla maggior parte degli spettatori esageratamente lento e pesante, immediatamente dopo l’ Oscar ricevuto, ha mutato l’opinione condivisa in un giudizio sfacciatamente ed esageratamente positivo e favorevole. Tutti i social network in quel periodo sono stati invasi da citazioni tratte dal film di Sorrentino. Tuttavia, la maggior parte di questi “intenditori per tendenza” neanche avrebbero saputo spiegare perché sia un capolavoro, o chi sia Paolo Sorrentino, o gli attori che vi hanno recitato o di tutte le altre persone che hanno lavorato e contribuito alla sua realizzazione e soprattutto non sarebbero stati in grado di spiegare quale sia la vera “grande bellezza” del film.
A poco meno di un anno dagli Oscar 2014 e a quelli imminenti del 2015, risulta inevitabile pensare che nonostante quello passato sia stato un anno di grandi successi, appunto anche internazionali per il cinema italiano d’autore, Sorrentino, Virzì, Martone, Rohrwacher, ed in programma sul grande schermo ci siano lavori di grande rispetto, in Italia continua ancora a prevalere il gusto per la commedia.
Riuscirà col tempo e col buon cinema a cambiare l’ idea che si ha del nostro cinema nazionale?
Forse la chiave, il segreto affinché il cinema italiano possa davvero avere un futuro migliore, è nel cambiamento; bisogna che il cinema italiano di spessore non sia esclusivamente quello d’autore e l’ unico modo per farlo è puntare su sceneggiature brillanti ed originali, inaspettate e sulla scelta di un cast emergente, fresco, nuovo ed infine su un metodo che risulti reale e non costruito e di finzione. Bisognerà invertire gli schemi che fino ad oggi hanno mosso l’ industria cinematografica italiana; non dovranno più essere gli incassi ad influenzare il gradimento, ma il gradimento dovrà incrementare gli incassi.
Dobbiamo smetterla di credere che l’ erba del vicino sia sempre più verde, perché se poi guardiamo bene, il buio è proprio oltre la siepe, quindi tutti dobbiamo impegnarci a valorizzare di più il nostro cinema, sia chi lo fa, che chi lo guarda, e sperare che domani sia un altro anno.