<strong>“La stanza” – Una donna vestita da sposa, Stella (Camilla Filippi), sta per suicidarsi gettandosi giù da un palazzo quando alla porta bussa lo sconosciuto Giulio (Guido Caprino), che dice di aver prenotato una stanza presso di lei. Stella dopo una comprensibile diffidenza iniziale lo fa entrare, anche perché lui sostiene di conoscere il suo ex marito Sandro (Edoardo Pesce) che lei desidera ardentemente rivedere e dimostra di sapere molto di lei.
“La stanza”, recensione
Sospeso tra thriller e horror con qualche venatura splatter, il regista e sceneggiatore Stefano Lodovichi dirige sua moglie Camilla Filippi scandagliando le strade della psicologia e dei rapporti familiari. Le ferite e gli errori del passato lasciano segni e conseguenze profonde e fungono da pretesto per viaggiare in avanti e indietro nel tempo, in un film che si sforza anche troppo di risultare di genere salvo chiudere poi in maniera un tantino superficiale una sceneggiatura accattivante per diversi aspetti in partenza. È un vero peccato perché ciò va a intaccare la credibilità e stride con la freschezza di idee valide come quella della sequenza musicale sulle note di “Stella stai”, un cortocircuito di dramma e apparente spensieratezza.
Adeguatamente nella parte la Filippi così come Edoardo Pesce, decisamente più brillante anche grazie al ruolo Guido Caprino. Uno sconosciuto dalla personalità complessa e assai sfaccettata, le cui diverse sfumature sono rese in maniera apprezzabile. Lodovichi immaginava tre anni fa di realizzare un documentario che analizzasse l’hikikomori, tendenza che hanno alcuni ragazzi ad isolarsi e a privarsi di una vita sociale. Ne è venuto fuori alla fine un film claustrofobico sulle tensioni e le mancanze che sgretolano la famiglia, tema ormai dichiaratamente caro al regista toscano. La sinistra casa che fa da contenitore alla vicenda, piena di crepe come la famiglia che la abita, si carica di un simbolismo non sempre supportato efficacemente dalla storia.
Alcune delle sbavature evidenziate potrebbero essere figlie di riprese avvenute nel bel mezzo dell’emergenza coronavirus, che ha portato a condensare la produzione in diciassette giorni e il montaggio in appena un mese. Resta l’interessante spunto dell’immergere in un contesto simile l’analisi degli scontri tra genitori e figli, in cui Lodovichi per sua stessa ammissione ha messo insieme a Filippo Gili e Francesco Agostini qualcosa della sua biografia.
“La stanza” è disponibile su Amazon Prime Video da lunedì 4 gennaio 2020.