“Man vs. Bee”, trama e recensione

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“Man vs. Bee” – Trevor Binoley (Rowan Atkinson) è al suo primo incarico come house-sitter e dovrà badare ad una villa lussuosa e ultramoderna mentre i proprietari sono in vacanza. Insieme a lui, però, fa il suo ingresso in casa un’ape che lo prenderà di mira e si ostinerà a non voler andar via. Trevor cercherà in ogni modo di eliminarla con il solo risultato di scatenare catastrofe dopo catastrofe tra il cane Cupcake, opere d’arte, oggetti lussuosi e automobili dal valore inestimabile.

“Man vs. Bee”, recensione

Al di là di qualsiasi considerazione legata ai gusti personali è indubbio che Rowan Atkinson sia stato capace di creare una delle più grandi maschere moderne e abbia dimostrato di saper far aderire con maestria l’arte comica classica e surreale con la realtà in cui viviamo. Per quanto abbia annunciato più di un anno fa che non vestirà più i panni di Mr. Bean, inevitabilmente e, aggiungiamo, fortunatamente qualcosa dell’uomo dalla onnipresente giacca in tweed marrone finisce anche in questa serie Netflix. Se quel personaggio lì, al quale l’attore inglese presta ancora la voce per la versione animata, è stato accantonato a ragion veduta per via dell’invecchiamento dell’interprete che lo depotenzia, non significa che non sia possibile mutuarne alcuni ingredienti vincenti in contesti differenti. Binoley in questo caso lascia però qualche spazio anche al suo vissuto e ai sentimenti per la figlia che desidera tanto portare in vacanza.

Dieci episodi da venti minuti scarsi, ideati dallo stesso Atkinson con Will Davies (che ha collaborato con lui anche alla trilogia di Johnny English) e che si rivelano davvero esilaranti in diversi frangenti. La villa viene fatta sembrare enorme con i soffitti altissimi e contribuisce a rendere ancora più piccolo e in soggezione Binoley, sul quale incombe minacciosa la soggettiva grandangolare dell’ape. Comicità pura del quotidiano, che non si appoggia quasi mai alla parola per funzionare, che vede ogni tanto comparire fugacemente qualche personaggio di contorno e che risulta più debole soltanto quando scade nello slapstick puro.

Si parte dall’aula di tribunale in cui il protagonista viene dichiarato colpevole di tutti i disastri compiuti tra vandalismo, opere d’arte danneggiate, incendi e guida pericolosa. C’è molto insomma da aspettarsi dal grande flashback imminente. Non era semplice partire da un’idea di base simile ed applicarla ad una serie ma Atkinson riesce a portarsi a casa il risultato con creatività e mestiere. Anche perché la comicità di altri tempi dimostra ancora di poter dire la sua e di saper assicurare un intrattenimento di qualità.

“Man vs. Bee” è disponibile su Netflix a partire dal 24 giugno 2022.

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