“Marilyn ha gli occhi neri”, trama e recensione


“Marilyn ha gli occhi neri” – Diego (Stefano Accorsi) è uno chef nevrotico pieno di tic con bruschi scatti d’ira che frequenta un gruppo di riabilitazione per persone affette da disturbi mentali. Qui incontra Clara (Miriam Leone), presunta attrice, mitomane e bugiarda cronica costretta al “recupero” dopo l’accusa di aver incendiato la casa nella quale viveva con l’ormai ex marito. Insieme ai loro compagni di percorso finiranno per aprire un ristorante più che sopra le righe, sotto l’occhio vigile del dottor Paris (Thomas Trabacchi).

“Marilyn ha gli occhi neri”, recensione

Dopo i soddisfacenti esiti di “Croce e delizia” Simone Godano si affida ancora ad una sceneggiatura firmata da Giulia Steigerwalt, affrontando un tema con precedenti illustri e riuscendo a mettere in scena una storia comunque con una sua freschezza. Entrambi hanno trascorso un lungo periodo in alcuni centri come quello del film per costruirlo. Anche per questo troviamo il giusto rispetto per la problematica e sorrisi appena accennati in questa commedia amara che riproduce i disturbi dei protagonisti con tanta macchina a mano frenetica, zoom improvvisi e aggiustamenti.

Stefano Accorsi compie un gran lavoro sul personaggio, riproducendo in maniera appropriata e mai eccessiva i tic e i balbettamenti di Diego. Al suo fianco una Miriam Leone quasi imbruttita tiene botta con una buona spigliatezza, dietro quegli occhi neri del titolo ottenuti con l’ausilio di lenti a contatto. La sua Clara è fermamente convinta di essere uguale a Marilyn Monroe ma nel complesso appare meno disturbata di tutti gli altri. Eppure per sentirsi bene ha bisogno di fingere online che il ristorante esista con tanto di recensioni entusiaste ben prima che venga deciso di aprirlo realmente. Accorsi e la Leone si confermano una coppia affiatata: i loro personaggi capiscono e ci fanno capire che ci si può accettare e piacere con i propri lati scomodi annessi e connessi. Attorno a loro un cast di tutto rispetto impreziosisce l’operazione.

Quelli normali pensano di aver ragione soltanto perché sono in maggioranza, dice Diego, e questa come altre battute portano agevolmente lo spettatore dalla parte sua e da quella di Clara. I due non sono più giovanissimi eppure insieme trovano la forza di ricominciare. Il merito più grande di Godano e Steigerwalt è il riuscire a condurci fin dentro le vicende umane e i disagi, senza nessun eccesso melodrammatico.

Dopo la presentazione in anteprima al Bif&st e l’uscita in sala dello scorso ottobre “Marilyn ha gli occhi neri” è ora disponibile in streaming su Netflix.

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