La fiction Rai Mina Settembre continua a distinguersi per la sua capacità di affrontare con sensibilità e realismo temi sociali di grande attualità. Dopo aver trattato, nella scorsa puntata, le difficoltà dei giovani nel rivelare ai genitori di non aver intrapreso il percorso universitario atteso, l’episodio di questa settimana ha acceso i riflettori su un fenomeno sempre più diffuso: quello degli hikikomori, termine giapponese che significa “stare in disparte” e che indica giovani che scelgono di isolarsi completamente dal mondo esterno, rifugiandosi nella propria stanza.
Hikikomori, un disagio sociale in crescita
Questa forma di isolamento volontario, già diffusa in Giappone, sta assumendo proporzioni preoccupanti anche in Italia. Spesso si tratta di ragazzi dotati di un’intelligenza brillante e di una grande sensibilità, ma che si trovano a fronteggiare ostacoli come ansia sociale, difficoltà relazionali e un futuro percepito come incerto e minaccioso.
L’emergenza sanitaria legata alla pandemia di COVID-19 ha ulteriormente aggravato la situazione, intensificando il disagio psicologico e rendendo ancora più difficile il ritorno alla normalità per molti giovani.
Hikikomori: il fenomeno del ritiro sociale tra i giovani
Il fenomeno degli hikikomori consiste in una condizione psicologica caratterizzata da un ritiro prolungato dalla vita sociale, scolastica o lavorativa, che si protrae per almeno sei mesi. Chi ne è colpito interrompe quasi totalmente i rapporti interpersonali, ad eccezione di quelli con i familiari più stretti.
Sebbene gli hikikomori evitino il contatto diretto con il mondo esterno, spesso mantengono una connessione virtuale attraverso internet, che diventa il principale canale di comunicazione e l’unico ponte con la realtà al di fuori della loro stanza.
Le cause di un disagio complesso
Gli esperti concordano nel considerare il fenomeno come il risultato di una combinazione di fattori psicologici, sociologici e familiari, che concorrono a determinare l’isolamento progressivo del giovane.
Il ritiro sociale è spesso legato a disturbi d’ansia, depressione e fobie sociali, oppure può derivare da un rifiuto della società a seguito di esperienze traumatiche o insoddisfazione personale. Inoltre, molti hikikomori provengono da ambienti caratterizzati da alte aspettative e forti pressioni scolastiche o lavorative, che finiscono per schiacciare la personalità del giovane.
Il bullismo, le difficoltà a soddisfare le aspettative dei genitori e la sensazione di non essere all’altezza contribuiscono ulteriormente a far maturare una condizione di isolamento estremo.
L’importanza della consapevolezza
Sensibilizzare l’opinione pubblica e adottare interventi mirati di supporto psicologico e sociale diventa essenziale per aiutare chi si trova in questa condizione a ritrovare la fiducia nel futuro e a reintegrarsi nella società.
Mina Settembre, attraverso il suo linguaggio narrativo accessibile e coinvolgente, ha saputo portare all’attenzione del grande pubblico una tematica spesso sottovalutata o ignorata. La fiction, basata sui racconti di Maurizio de Giovanni, offre uno spaccato realistico e toccante della vita quotidiana, affrontando con delicatezza le difficoltà delle nuove generazioni e invitando alla riflessione su come famiglie e istituzioni possano intervenire per prevenire e affrontare il problema.