“Pelé – Il re del calcio”, trama e recensione

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Pelé – Il re del calcio – Questo viaggio affascinante comincia con Pelé che arriva  col suo deambulatore con la stessa eleganza con la quale saltava avversari in serie coi suoi dribbling. si siede e comincia a raccontare lentamente, con lo sguardo fisso e intenso. Con le mani tamburella ritmicamente sulla cassetta con la quale ai tempi in cui il padre calciatore non riceveva lo stipendio lucidava scarpe per portare qualche soldo a casa.

Pelè – Il re del calcio, il successo personale, la fama mondiale

Nel 1958 arrivano in un colpo solo il primo campionato paulista e il primo mondiale conquistato in Svezia, che risolve il complesso dei vira-latas che affligge i brasiliani con un senso di inferiorità al cospetto del mondo. Ma è solo l’inizio: nel 1962 e nel 1963 Pelé vince la Coppa Intercontinentale con il Santos e durante il documentario assistiamo ad una rimpatriata con i suoi compagni dell’epoca. Una squadra/famiglia che rese noto il Brasile nel mondo. Al mondiale del 1962 l’attaccante si infortuna e viene sostituito da Amarildo: il titolo verdeoro arriverà ugualmente.

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Pelè – Il re del calcio

Un successo personale enorme, la fama mondiale, la gente che lo acclama ovunque vada e lui che comincia a stringere accordi commerciali, capace di far vendere qualsiasi cosa. Questo perché chiunque ormai identifica il Brasile con questo ragazzo forte e sano. Inevitabile ripercorrere il colpo di stato del generale Branco del 1964, lanciato con il pretesto infondato del comunismo dilagante. Ma per Pelé il calcio non cambia e lui rifiuta di farsi coinvolgere in politica; verrà addirittura criticato per non essersi schierato apertamente contro la dittatura. Si lega in un primo matrimonio con Rose, senza che questo impedisca altre relazioni e figli di cui viene a conoscenza solo successivamente.

Profonda commozione quando parla della vigilia della finale con l’Italia

Dopo il mondiale del 1966, durante il quale viene ingabbiato e “malmenato” dagli avversari finendo nuovamente infortunato, decide di dare l’addio alla nazionale. Ha sbattuto il muso contro un calcio che nel frattempo è cambiato. Farà dietrofront sotto pressioni anche politiche ma il ct Saldanha prima di essere silurato si inventerà una sua miopia per non farlo giocare. Il racconto di Pelé giunge al terzo titolo mondiale, con una profonda commozione quando parla della vigilia della finale con l’Italia e il sollievo più che la gioia di tornare a vincere la coppa.

I registi Ben Nicholas e David Tryhorn firmano un’opera che racconta con tatto e una certa riverenza uno dei più grandi calciatori della storia, pur evidenziandone quasi alla stessa maniera virtù e debolezze. Tanto genio e pochissima sregolatezza in un campione di altri tempi, per un’operazione avallata dallo stesso Pelé che solleva appena il suo rapporto con la dittatura e mostra meno magie sul terreno di gioco di quanto ci si aspetterebbe.

“Pelé – Il re del calcio” è disponibile in streaming su Netflix a partire dal 23 febbraio 2021.

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