“Persuasione” – La persuasione del titolo è quella messa in atto in piena epoca Regency dalla famiglia di Anne Elliott (Dakota Johnson) affinché lasci, come poi avviene, il marinaio Frederick Wentworth (Cosmo Jarvis). Ben presto la ragazza si accorge che non è così facile vivere senza quell’uomo povero e semplice, nonostante gli sforzi autoinflitti. Lui, dal canto suo, dopo otto anni ritorna nella sua vita in condizioni completamente cambiate, essendo diventato un ricco capitano della marina militare britannica che ha ben figurato nei conflitti napoleonici. Con buona pace del padre di Anne, Sir Walter Elliot (Richard E. Grant), frivolo e autocompiaciuto.
“Persuasione”, recensione
I binari sono chiaramente quelli di un’altra produzione di casa Netflix, quel “Bridgerton” (che abbiamo recensito qui) col quale “Persuasione” condivide un registro moderno e il cortocircuito tra tempo diegetico passato e contemporaneità. Il successo della serie ha probabilmente fornito una spinta decisiva a questo lungometraggio, trasposto dal romanzo omonimo di Jane Austen. Ritroviamo quindi un linguaggio attualissimo, oltre che una certa multietnicità.
La regista Carrie Cracknel viene dal teatro e privilegia la commedia prima di tutto, accantonando il dramma, la sensualità, la passione e anche il senso di verità. Questo può andar bene ai non appassionati dei più classici film in costume, sicuramente molto meno agli amanti delle precedenti trasposizioni di Austen.
La protagonista Dakota Johnson rende le ambasce del suo personaggio con leggerezza e ironia, talvolta guardando direttamente in macchina. Una prova convincente, forse il punto di forza più spiccato del film e che fa scivolare meglio l’ora e tre quarti di durata. Il racconto in prima persona e con la quarta parete abbattuta nelle intenzioni di Cracknell mira ad una maggiore empatia dello spettatore ma finisce per spiegare tutto e troppo. Da segnalare la freschezza del personaggio interpretato da Mia McKenna-Bruce, sorella di Anne che a differenza sua è “regolarmente” sposata.
Il target è chiaramente un certo pubblico sui vent’anni, quello più avvezzo alla piattaforma per intenderci, ma questo non giustifica una certa approssimazione dei costumi dell’epoca né la mancanza di una qualsiasi intenzione di proporre elementi di novità. Resta il messaggio tutto incentrato sull’emancipazione, sulla libertà di amare chi ci pare e piace e in particolare sulla condizione femminile relativa. Ma così l’incontro tra letteratura e cinema diventa solo un pretesto per l’intrattenimento leggero, affrontato dimenticando completamente per quanto possibile film come “Orgoglio e pregiudizio” e “Ragione e sentimento”.
“Persuasione” è disponibile in streaming su Netflix a partire dal 15 luglio 2022.