<strong>Resistance – La voce del silenzio – Nel corso della Seconda Guerra Mondiale furono uccisi un milione e mezzo di bambini. Tanti altri rimasero orfani e non tutti sanno che l’attore e mimo francese Marcel Mangel, in arte Marcel Marceau, contribuì appena diciannovenne e ancora sconosciuto a salvarne più di cento, unendosi ad un gruppo di resistenza nel 1942. Proveniente da una famiglia ebraica, accompagnò al sicuro in Svizzera i bambini simulando un’escursione, dopo averli intrattenuti precedentemente per diversi anni con la sua arte. In grado di manipolare passaporti falsificandoli, comincia correggendo proprio il suo cognome originario Mangel in Marceau. Sceglie di utilizzare l’arma del silenzio contro la paura, la violenza e l’odio e proprio in questo periodo della sua vita impara ad essere l’artista che diventerà dopo la guerra.
Resistance – La voce del silenzio, trama e recensione
Il regista venezuelano Jonathan Jakubowicz mette in scena una emozionante storia vera, preoccupandosi più di mostrare ciò che Marceau fece per i bambini che di spiegarne gli ideali e la matrice del suo attivismo. Chi si aspetta un biopic classico sull’unicità dell’attore-mimo e sulle sue capacità si prepari ad assistere a tutt’altro. Tra i diversi registri messi insieme si privilegia quello puramente storico, senza particolari guizzi innovativi. Al centro di tutto vengono posti gli ebrei, perseguitati in quanto simboli pericolosi di schiavi che sono riusciti ad emanciparsi. Viene lasciato poco spazio alla poesia e alle emozioni, così come all’accennata storia d’amore tra il protagonista ed Emma (Clémence Poésy), attivista della resistenza.
Vengono illustrati invece eventi che getteranno il seme del Marceau (Jesse Eisenberg) attore di successo, la contrarietà di suo padre alle sue ambizioni, respinta con la frase: “Il mio corpo non mi dà scelta”. Viene privilegiato anche il Marceau educatore, che chiede al tenente nazista Klaus Barbie (Matthias Schweighöfer), perplesso nel vedere la sua comitiva così allegra, che bene può mai fare insegnare la paura. E poi viene dato risalto, naturalmente, al silenzio che sa raccontare, intrattenere, fare rumore ed esorcizzare insieme all’arte le pagine più cupe della nostra esistenza.
In sintesi, il film risulta abbastanza godibile per via della storia che narra ma non si ritaglia una propria cifra stilistica, non aggiunge nulla a quanto già visto nello stesso filone. Nemmeno la figura di Marceau ne esce fuori particolarmente avvalorata, non essendo approfondito né il suo percorso artistico né le motivazioni e gli stati d’animo che lo spingono ad entrare nel gruppo di resistenza. C’è però il bel colpo di coda dell’esibizione silenziosa finale, che pone l’accento sull’ennesima ottima prova di Jesse Eisenberg.
“Resistance – La voce del silenzio” è disponibile in streaming on demand dal 23 giugno 2020 su Rakuten Tv, Infinity, Sky, Chili, Google Play e Tim Vision.