San Damiano è un documentario realizzato dai giovani registi Alejandro Cifuentes e Gregorio Sassoli e presentato al pubblico nell’aprile 2025. È il frutto di un lavoro di tre anni, che inizia quando i due vanno a Roma con l’idea di creare un film di finzione su una senzatetto e decidono, per comprendere meglio quello che avrebbero dovuto descrivere, di dormire per una notte alla stazione di Roma Termini.
L’incontro con Damiano
Qui però avviene l’incontro che sconvolge i loro piani: avevano da poco sistemato i cartoni per prepararsi alla nottata, quando un ragazzo in completo gessato, dice loro di aver conquistato una torre.
Nonostante le perplessità suscitate da questa affermazione, i due registi decidono di seguirlo e si ritrovano effettivamente di fronte ad una torre, la più alta delle mura aureliane.
Questa è la casa di Damiano, un giovane arrivato dalla Polonia con il sogno di diventare un cantante, che con la sua eccentricità e il suo carisma travolge i registi portandoli ad abbandonare il progetto su cui avevano lavorato fino a quel momento e a creare un documentario che seguisse le sue vicende.
Un mosaico di vite ai margini
Il risultato è un mosaico che racchiude non solo la vita di Damiano, ma anche quella di altri che, come lui, abitano le strade di Roma, in una sorta di universo parallelo. La loro realtà e la nostra sembrano non toccarsi mai: una fa da sfondo e l’altra è sempre in primo piano; con questo progetto però Cifuentes e Sassoli ribaltano la situazione. Damiano, insieme al suo mondo fatto di stenti e di sogni, è al centro della scena e siamo noi a diventare quel sottofondo ignorato da tutti.
Il sostegno dopo le riprese
Con la fine delle riprese di “San Damiano”, non è terminato il contatto con le persone che ne sono state protagoniste: a loro è devoluto il ricavato del merchandising ufficiale, in un costante impegno a sostenerle e tentare di reinserirle nella società.