Lillo, nel ruolo di sé stesso, viene piantato in asso dalla moglie (Sara Lazzaro) e decide di dare una svolta alla sua vita e al suo lavoro, provando a distaccarsi dal celebre personaggio di Posaman. Il confronto diretto con quest’ultimo farà emergere la voglia dell’attore di andare oltre e di non rimanere incastrato a vita nello stesso carattere. Lillo sarà contornato inoltre dall’insidioso fratello Edoardo (Cristiano Caccamo) e dall’amico Sante (Marco Mazzocca), affetto dalla sindrome di Peter Pan.
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“Sono Lillo”, recensione
Senza il successo di “Lol”, che ha fatto conoscere al grande pubblico il personaggio di Posaman, probabilmente questa serie non sarebbe esistita. Amazon Prime Video e Lucky Red hanno voluto infatti cavalcare quel successo provando a sfornare un prodotto innovativo per il nostro paese, come vedremo con risultati non esaltanti.
La sceneggiatura è firmata da Pasquale Petrolo con Matteo Menduni e Tommaso Renzoni, mentre la regia è affidata a quell’Eros Puglielli che con Lillo & Greg ha recentemente diretto “Gli idoli delle donne”. Il riferimento immediato è senza dubbio la serie di Verdone “Vita da Carlo” e l’idea di partenza aveva le sue potenzialità, non completamente rispettate dalle otto puntate da 25 minuti l’una.
Il locale gestito da Agenore (Paolo Calabresi) è il pretesto per sfoggiare con una certa efficacia in apertura di episodio una serie di camei illustri che vedono diversi comici che interpretano sé stessi esibirsi: Edoardo Ferrario, Emanuela Fanelli, Valerio Lundini, Caterina e Corrado Guzzanti, Maccio Capatonda, Michela Giraud e così via. Pietro Sermonti ha il ruolo invece dell’agente scalcagnato di Lillo, che vorrebbe continuare a vederlo nei panni di Posaman per mero interesse personale.
Siamo dalle parti del meta-spettacolo surreale, sempre alla ricerca di una comicità che possa comunque essere abbastanza trasversale e funzionare anche al di fuori dei nostri confini. Lillo vince ancora una volta perché capace di ridersi addosso e non prendersi mai troppo sul serio. Se pure qualche accenno di riflessione poteva far puntare il timone oltre la leggerezza questo non accade, con una narrazione che predilige la superficie di ogni tematica senza riuscire a differenziarsi da tante altre produzioni. La stessa comicità proposta non funziona sempre, vittima in più frangenti del già sentito e dalla mancanza di guizzi particolari. Operazione insomma che non resterà indimenticabile, soprattutto per chi non è fan affezionato di Lillo.
Dopo l’anteprima all’ultima Festa del Cinema di Roma, “Sono Lillo” è disponibile in streaming su Amazon Prime Video a partire dal 5 gennaio 2023.