Serie Netflix Anime false, trama e recensione

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Di notte una madre (Melisa Sözen) comincia la sua fuga con sua figlia Bambi (Eylül Tumbar), nascondendosi in diversi alberghi di lusso. Scopriremo gradualmente chi le sta cercando e perché: di mezzo c’è il passato della prima che è restia a dare troppe spiegazioni alla seconda, causandole una certa irritazione pur volendo soltanto proteggerla e salvarle la vita.

“Anime false”, recensione

Una serie da sette episodi con una durata tra i 35 e i 45 minuti lascia sperare già in partenza in un’assenza di tempi dilatati senza ragion d’essere, di cui è invece infarcita la maggioranza di questo tipo di opere. In questo senso “Anime false” fa il suo dovere lasciandosi seguire con un plot interessante, caratteri originali e ben delineati e riuscendo a sorprendere in più frangenti lo spettatore. Una funzione positiva delle piattaforme come Netflix è appunto quella di veicolare facilmente in ogni angolo del pianeta delle produzioni meritevoli come questa turca che altrimenti probabilmente non arriverebbero mai al grande pubblico.

Tutto parte dall’adattamento del romanzo del 2007 di Perihan Mağden intitolato “Da chi stavamo scappando, mamma?”, con l’intenzione di fornire un intrattenimento spensierato ad un pubblico abbastanza trasversale. Le due valenti attrici protagoniste apportano il loro contributo, fattore fondamentale visto anche lo spazio e il rilievo limitatissimi lasciati a chiunque gli sia accanto.

Della madre non viene mai svelato il nome, per quanto riguarda la figlia dobbiamo accontentarci di un soprannome tratto dalla favola che gli viene ancora ostinatamente letta. In un contesto così inusuale va in scena il timore di qualsiasi genitore che vede il proprio figlio crescere e prepararsi al distacco per tuffarsi in un mondo abitato da anime false. Ecco che Madre intende fornire ossessivamente a Bambi la protezione che lei ritiene di non aver mai ricevuto.

La regia di Umut Aral e Gökçen Usta ci immerge brillantemente in una fuga di cui desideriamo sapere sempre di più, rapiti da un ritmo molto alto che ci lascia poco tempo per pensare. Tutto questo nonostante una certa ciclicità delle scene che ci si parano davanti, anche perché thriller a parte il creatore della serie Ertan Kurtulan sembra a tratti più interessato a raccontare un cangiante ed estremizzato rapporto madre-figlia. A questo servono i diversi flashback, oltre che a fornire ulteriori spiegazioni ad esempio sul padre di Bambi e sulla storia dei genitori di Madre. Una serie che per poter essere goduta appieno non merita ulteriori spoiler e che ci lascia con un finale aperto ad un futuro ricco di domande sul futuro della ragazza e anche sull’eventualità di una seconda stagione.

“Anime false” è disponibile in streaming su Netflix a partire dal 24 marzo 2023.

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