“The Umbrella Academy” – Nuovo giro, nuova apocalisse per i figli adottivi di Reginald Hargreeves (Colm Feore). Che si ritrovano negli anni Sessanta dopo che la furente Vanya (Ellen Page) ha distrutto la Luna ponendo fine al mondo. Numero Cinque (Aidan Gallagher) ha trascinato tutti a Dallas in momenti diversi. Vanya fa da tata in una fattoria e ha perso la memoria, Diego (David Castaneda) riesce ad uscire da un manicomio, Allison (Emmy Raver-Lampman) si è sposata con uomo di colore che lotta contro il razzismo, Klaus (Robert Sheehan), sempre a braccetto con il fantasma di Ben (Justin H. Min), guida una setta di invasati che credono che lui sia un messia mentre Luther (Tom Hopper) è al servizio di un malavitoso. Numero Cinque viene a conoscenza di una nuova apocalisse che si verificherà in coincidenza con l’assassinio di John F. Kennedy e chiama a raccolta i suoi fratelli per provare ad evitarla.
“The Umbrella Academy”, recensione della seconsa stagione
Con “Tenet” ancora fresco nella memoria di molti ritorna la fortunata serie Netflix con una seconda stagione tutta dedicata ai viaggi nel tempo. L’operazione firmata da Steve Blackman si conferma tra i migliori adattamenti dal fumetto allo schermo. Ad una ricostruzione storica deliziosa si accompagna ancora una volta la mirabile cura e scelta della colonna sonora a commento dell’azione. Una chicca su tutte è la cover svedese di “Hello” di Adele che accompagna la morte di un componente del trio di terribili fratelli scandinavi, così come piazzare “Everybody” dei Backstreet Boys proprio in quel punto, dopo che Klaus ha citato spacciandola per propria una frase della canzone ad un discepolo degli anni Sessanta che gli chiedeva una perla di saggezza.
In “The Umbrella Academy 2” entra in gioco un nuovo personaggio interpretato da Ritu Arya che insaporisce ancor di più il racconto. Buoni gli effetti speciali ma c’è da dire che ogni singola immagine è curata a dovere con colori sempre apprezzabili. I fratelli disfunzionali rischiano questa volta di cambiare la storia dell’assassinio di Kennedy ma al di là di ciò la seconda stagione riesce ad essere più incalzante, affascinante e suggestiva. Tutta un’altra storia, insomma, rispetto alla prima per quanto riguarda i livelli di divertimento e intrattenimento.
Il mix continuo e divertito di generi alterna numeri da musical ben confezionati all’azione pura, non abbandonando mai una certa quantità di dialoghi da commedia brillante. Insomma, l’idea di questa famiglia di supereroi che non ne combina una giusta funziona ancora di più. Il finale, poi, è di quelli capaci di creare l’hype giusto per una terza stagione già confermata, con altri dieci episodi che verranno girati a partire da febbraio 2021.