“Tre piani”, trama e recensione

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“Tre piani” – Tre piani di un palazzo romano, tre storie parallele. Lucio (Riccardo Scamarcio) e Sara (Elena Lietti) lavorano entrambi e lasciano spesso la piccola figlia agli anziani vicini Giovanna (Anna Bonaiuto) e Renato (Paolo Graziosi). Al piano superiore vive Monica (Alba Rohrwacher), spesso sola, momento del parto compreso, con il marito Giorgio (Adriano Giannini) sempre lontano per lavoro. Al terzo piano Vittorio (Nanni Moretti) e Dora (Margherita Buy), che hanno sempre imposto la loro strada al figlio Andrea (Alessandro Sperduti) creandogli il disagio di non sentirsi all’altezza; il ragazzo una notte è ubriaco alla guida e investe una donna uccidendola.

“Tre piani” – Recensione

Sembra passato un secolo e più da film come “Ecce bombo”, “Sogni d’oro”, “Bianca”. Non c’è consolazione, non c’è il minimo accenno di ironia nella prima opera di Nanni Moretti non tratta da una sua sceneggiatura originale ma da un romanzo, nello specifico scritto da Eshkol Nevo. Un adattamento firmato anche da Federica Pontremoli e da Valia Santella, che apporta sostanziali modifiche e trasferisce la vicenda da Tel Aviv a Roma.

Lo schianto dell’auto di Andrea contro il palazzo dà il via ad un dramma corale che si estenderà lungo dieci anni che ci mostrerà uno spaccato reale della società in cui viviamo. Il quale lascia davvero poche speranze, pochissimi raggi di sole filtrare tra una coltre di superficialità ed egoismo. Allo stesso modo Moretti compare poco, come attore e come autore: osserva e ci fa osservare, manifestandosi poi per come lo conosciamo soltanto alla riesumazione di una obsoleta segreteria telefonica e in un intensissimo primo piano. A sei anni da “Mia madre”, dove riversava il suo personaggio nella regista interpretata da Margherita Buy, qui quasi si annulla dopo essere stato praticamente da sempre centro del suo mondo. Il problema è che anche gli altri personaggi risultano alquanto anonimi e talvolta troppo poco naturali. Se si salvano senza e infamia e senza lode Margherita Buy e Alba Rohrwacher lo stesso non può dirsi di Riccardo Scamarcio.

I protagonisti non vedono intrecciarsi le loro storie ma sono accomunati dal dolore, dal male di vivere, da una nerissima crisi di valori. La grande assente è la cifra stilistica che era lecito attendersi da un autore del calibro di Nanni Moretti, insieme alla prospettiva originale e capace di sorprendere almeno in parte. Incidono tanto sull’atmosfera generale le musiche di Franco Piersanti, che veicolano anche gli sprazzi di speranza finali con un tango collettivo en plein air.

Dopo l’anteprima allo scorso Festival di Cannes e l’uscita nelle sale a settembre 2021 “Tre piani” è ora disponibile in bluray e dvd.

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