“Un altro giro”, trama e recensione

“Un altro giro” – Il trascorrere degli anni ha reso Martin (Mads Mikkelsen), docente liceale di professione, indolente, passivo, spento e come se non bastasse in crisi coniugale. Un’esistenza piatta che condivide in qualche misura con i suoi tre amici e colleghi Peter (Lars Ranthe), Tommy (Thomas Bo Larsen) e Nicolaj (Magnus Millang). Tutti insieme decidono allora di mettere in pratica la teoria dello psichiatra norvegese Finn Skårderud, il quale sostiene che all’uomo manchi una certa quantità di alcol nel sangue. Ecco che i quattro per compensarla cominciano anche a beneficio di uno strampalato esperimento scientifico a bere regolarmente nell’arco della giornata, al fine di migliorare e poi ottimizzare le loro relazioni umane e professionali e le loro facoltà psico-retoriche. È finalmente la svolta per Martin ma quando la quantità di alcol assunta raggiunge l’eccesso non sarà più tutto rose e fiori.

“Un altro giro” – Recensione

Non possiamo non partire dall’interpretazione magistrale e granitica di Mads Mikkelsen. È tutto nel suo sguardo, prima ancora che nella sua voce flebile, il disagio del suo Martin che quando sembra tutto perso e finito decide di lasciarsi andare per riafferrare il timone della sua esistenza. Emerge poi la distruzione causata dall’alcol e tutto lascia intendere che è il momento di fermarsi.  Ma subito dopo vi si rimane invischiati, più o meno inevitabilmente: Martin è in ballo e continua a ballare, come nell’inarrestabile danza finale.

Il regista e sceneggiatore (con Tobias Lindholm) Thomas Vinterberg, quindi, illustra pro e contro dell’alcolismo propendendo alla fine più per i primi che per i secondi. Pur se il suo messaggio centrale è che ognuno decide cosa fare della propria vita e come affrontare il proprio male di vivere. Tesse le lodi di Churchill e di Roosevelt, grandi bevitori, al cospetto di un Hitler che al massimo si concedeva una birra. Esilarante l’inserto con una carrellata di immagini che mostrano politici illustri ubriachi o nell’atto di bere: a parte l’irresistibile Boris Eltsin ammiriamo, tra gli altri, Angela Merkel, Nicolas Sarkozy e Boris Johnson.

Dopo la vittoria di diversi premi sono arrivate la nomination agli ultimi Oscar per Vinterberg e la conquista della preziosa statuetta per il miglior film in lingua straniera. “Un altro giro” non si preoccupa di risultare popolare né di accattivarsi il pubblico e può contare su quattro attori in questa occasione davvero brillanti. Il suo equilibrio è un altro indiscutibile punto di forza e fa sì che l’alcol sia anche il pretesto per parlare di amicizia e di amore.

“Un altro giro” arriva in sala dal 20 maggio 2021.

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