<strong>Acerra, notizie sui buoni libri
Arriva una bella notizia da parte del comune di Acerra per tante famiglie e per tanti studenti, infatti da oggi, martedi 22 ottobre 2019 e’ possibile ritirare i buoni. Sul sito ufficiale del comune , troverete l’elenco e tutte le notizie utili. di seguito la nota integrale, apparsa sul portale ufficiale della citta’ di Acerra:
Buoni Libri – Anno scolastico 2019/2020
Si avvisa l’utenza che da Martedì 22/10/2019 sono in distribuzione i Buoni Libro, come da allegato Avviso.
E’ possibile consultare l’elenco dei beneficiari allegato.
Note
Il libro di testo è considerato il punto ideale di incontro tra docente e studente, un canale di comunicazione didattico privilegiato.
I libri di testo si devono integrare e arricchire con altri strumenti didattici, quali enciclopedie, fonti, manuali, appunti, etc.
Anche gli antichi Greci scrissero testi destinati alla didattica, ma il libro di testo moderno ha le sue radici nella standardizzazione resa possibile dalla stampa a caratteri mobili. Lo stesso Johannes Gutenberg che l’ha inventata ha stampato alcune edizioni dell’Ars Minor, un libro di grammatica latina di Elio Donato. I primi libri di testo sono stati utilizzati sia dai docenti, che usavano i libri come ausili didattici (per esempio, abecedari), quanto da quelle persone che studiavano da sole. Riguardo invece alla resistenza ai cambiamenti e alle innovazioni in questo campo, già il filosofo greco Socrate lamentava la perdita di conoscenza causata dal cambiamento dei metodi di insegnamento. Infatti prima dell’invenzione dell’alfabeto greco, 2.500 anni fa, le conoscenze e le storie venivano imparate a memoria e recitate a voce alta, come si dice facesse Omero con i suoi poemi. L’avvento della scrittura significava che non era più necessario memorizzare tutto, uno sviluppo temuto da Socrate, che pensava che in questo modo si sarebbe indebolita nei Greci la capacità mentale di ricordare e raccontare. Paradossalmente conosciamo queste idee di Socrate e la sua filosofia, solo perché sono state riportate dal suo allievo Platone che le ha scritte nei suoi dialoghi.