“Abbiamo avuto notizia di alcuni bambini colpiti da parassiti intestinali nella area della foce del fiume Sarno, tra Torre Annunziata, Pompei e Castellammare di Stabia. La maggioranza dei casi si sono verificati a poca distanza dal corso d’acqua tra i più inquinati del mondo alla foce del fiume Sarno e in prossimità del canale Bottaro dove sono stati rinvenuti alti contenuti di inquinanti di ogni natura anche cancerogeni.
Dopo la pesca di molluschi alla foce del fiume Sarno, in uno specchio d’acqua non classificato e quindi non autorizzato, attività illecita, prontamente repressa dalla Guardia Costiera, che ha destato non poche preoccupazioni nei consumatori, questi casi di parassitosi intestinali non sono da prendere alla leggera. Il problema dell’infezione parassitaria intestinale è maggiore tra i paesi in via di sviluppo in cui i bambini sono i gruppi più vulnerabili. Ma qui ci troviamo tra civili abitazioni, scuole ed altri edifici pubblici alcuni dei quali ancora non hanno un allacciamento alla rete fognaria e pertanto si creano condizioni di estremo degrado delle matrici biologiche, con scarichi di abitazioni e di attività produttive ancora non censite, scarichi che hanno come terminale il fiume che esondando diffonde veleni ovunque.
Ci preoccupa questa situazione attuale che tra l’altro ha condotto in via precauzionale alla chiusura per una settimana di un plesso scolastico per garantire le opportune verifiche. Come Medici per l’Ambiente siamo preoccupati per le conseguenze che questa ormai “cronica” fonte di avvelenamento potrà avere sulla popolazione più esposta come bambini e donne incinte.
Chiediamo uno sforzo congiunto a tutti e a tutte le Istituzioni al fine di riportare il disinquinamento del bacino idrografico del fiume Sarno al centro del dibattito pubblico nazionale e come priorità di intervento tra le bonifiche”.
A lanciare l’allarme in una nota è stato Orfeo Mazzarella medico dell’Isde Campania.
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