Ha debuttato il 7 febbraio e resterà in scena fino a domenica I Marzo la commedia “L’avvocato delle cause perse” sul palcoscenico di Via Tarsia.
La Compagnia Stabile del Teatro Bracco porta in scena un testo ambientato negli anni ’70 e che porta la firma di Giacomo Rizzo, Corrado Taranto e Caterina De Santis.
Una scrittura, la loro, che non delude le aspettative; è, infatti, divertente per il pubblico presente alla prima del 7 febbraio ascoltare i protagonisti della pièce elencare le spese e i debiti quantificandoli in lire piuttosto che in euro. Ma soprattutto anche questa commedia non tradisce lo spirito che da sempre anima il Teatro Bracco AR.TE.TE.CA.: mantenere vivo l’interesse intorno al teatro di tradizione napoletano, pur nel rispetto di una regia e di un adattamento che tenga conto del contesto storico attuale. Un ritmo della recitazione moderno, dunque, come l’ha definito Giacomo Rizzo, per un lavoro teatrale che della commedia dell’arte presenta tutti i canoni. L’emozione della prima non toglie spazio ad eventuali improvvisazioni in scena che si fondano -e non potrebbe essere diversamente- sul talento e sull’esperienza acquisita in diversi lustri di carriera dei protagonisti.
Esilaranti le caratterizzazioni di alcuni personaggi: Enzo Varone che interpreta il boss Paschino, Emanuela Giordano nel ruolo di sua figlia e Mario Arienzo che veste i panni di don Samuele. Altrettanto spassosi sono stati gli interventi di Bettina la portiera (Maria Russo), di una coppia di improbabili spacciatori (Marco Serra e Guglielmo Capasso), della vicina animalista (Andreina Raucci), di Sandy Paschino (Alessia Sanchez, anche assistente alla regia) e del Commissario Generoso (Enzo Cuomo), senza la cui comparsa la vicenda avrebbe avuto un diverso epilogo.
Infine, una menzione a parte merita l’impegno di Marco Comune per la scenografia e quello di Anna Giordano (Sartoria Pennacchio) per i costumi.