A pochi giorni dall’attentato di Barcellona, seguito da Torku e Wuppertal – quest’ultimi avvenuti ad opera di un singolo attentatore – l’Italia decide di mettere in campo misure preventive. Al contrario di Barcellona che dice di no alle barriere jersey o similari.
Questi i punti cardine del piano di rafforzamento delle misure di sicurezza antiterrorismo a Napoli, in realtà si tratta di perfezionare alcuni punti già monitorati da tempo. Dal momento che le recenti azioni terroristiche si sono concretizzate in veri e propri assalti in strada – Nizza, Londra, Barcellona, solo per citare gli ultimi – le misure preventive monitoreranno soprattutto siti storici e archeologici, piazze, strade, come il Lungomare, già presenti con fioriere, imbarchi per le isole del Golfo di Napoli, Via Toledo, stazioni ferroviarie e metropolitane. Nuove barriere con blocchi cilindrici di cemento bianco, segnate da una striscia orizzontale rossa, sono state già apposti all’esterno della stazione ferroviaria di piazza Garibaldi. L’idea è di collocare barriere anti-intrusione all’inizio di ogni area pedonale, rafforzate dalla presenza di pattuglie dell’ Esercito, Polizia di stato, dei Carabinieri e della Finanza, ovvero all’inizio e alla fine di qualsiasi zona ritenuta sensibile. I costi per garantire questo rafforzamento di sicurezza a Napoli come nel resto del Paese, non dovrebbero alimentare i costi della missione “Strade sicure”, in quanto già varato nel “modulo di sicurezza” del Ministero dell’Interno.