Un presepe fatto interamente di pizza. Questa è la fusione di due antiche tradizioni della cultura napoletana. Si trova fuori la Pizzeria ‘900 alla Pignasecca. A Napoli momenti di creatività sono così comuni da passare quasi inosservati. In molte altre città del mondo sarebbero celebrati come eccezionali.
La nostra storia, fatta di dominazioni straniere e monarchi spesso capricciosi, ci ha insegnato ad adattarci ed arrangiarci in mille modi diversi. La creatività libera è diventato un modo di vivere e storicamente una strategia di sopravvivenza (si veda il libro “Gli Italiani” di Luigi Barzini come riferimento).
Qui il Presepe ha riferimenti alla pizza. In alto a sinistra c’è un mulino ad acqua, ma con le pale del mulino a vento olandese. Sotto scorre acqua vera (il trucco sta nell’usare una lamina di piombo, modellabile, per contenere l’acqua del ‘fiume’). Al centro della scena in basso, accanto alla grotta più famosa, c’è una pizzeria, completa di forno a legna illuminato e banco. L’insegna al livello superiore è quella di ‘900.
La grotta è popolata da San Giuseppe, Maria ed il bambino, che appare, a dire il vero, leggermente bruciacchiato (essendo fatto di pasta di pizza). Oltre ai tanti ‘pastori’ presenti, possiamo immaginare Benino addormentato che sogna la nascita del bambino e quindi genera l’intera scena della Natività collocandola a Napoli. Più in alto ancora al centro, campeggia l’immagine di Diego al quale è dedicata questa creazione. Su un altro banco c’è anche la Coppa del Mondo di calcio, sempre fatta di pizza, dedicata ai bambini ed alla pace, di nuovo con l’immagine di Maradona.
Questa è Napoli. Antiche tradizioni, ricordi e affetti, ideali di pace. Il video riassume questa ‘piccola’ storia in circa 1 minuto.