NAPOLI – Stimolante e saporoso appuntamento nella Trattoria e Pizzeria “Ieri, Oggi, Domani” con le “Lezioni di napoletanità” di Alan De Luca, Amedeo Colella e Lino D’Angiò. Giungendo nell’accogliente ritrovo culinario di via Nazionale, accolti dal patron Pasquale Casillo, i tre protagonisti del fortunato spettacolo, parallelamente in scena al Teatro Augusteo, si sono amichevolmente dedicati anche ai fatti e agli aneddoti legati alla buona tavola e alle specialità gastronomiche di una Napoli senza tempo.
Così con l’entusiasmo del patron Pasquale e le bontà dello chef Antonio Castellano e del maestro pizzaiolo Gaetano Quintano, i singolari docenti De Luca e D’ Angiò e il simpatico “Rettore” della “Università degli Studi di Napoli- Gennarino II”, hanno conquistato gli ospiti con dei momenti capaci di fare comprendere e amare ancora di più le proprie identità culturali.
Un’occasione che tra i piatti tipici della tradizione napoletana è stata in grado di diffondere anche a tavola le spiegazioni inerenti tutte quelle tracce linguistiche lasciate nei secoli dai vari dominatori di una città da sempre ambita fin dai tempi degli antichi greci.
Facendo riferimento ai lasciti linguistici dei normanni, degli svevi e angioini e ancora, degli aragonesi, degli spagnoli e dei francesi, passando naturalmente per il regno borbonico, i tre artefici di “Lezioni di Napoletanità”, hanno trasformato la genuina e saporosa tavolata firmata “Ieri, Oggi, Domani”, in una coinvolgente e divertente lezione universitaria dedicata alla vera essenza del popolo partenopeo.
Tra piatti eccezionali come la Mozzarella in carrozza con pane raffermo secondo tradizione; la pizza marinara in rutiello, gli ziti allardiati con lardo di Colonnata; le polpette fritte con le zucchine alla scapece, il babà ed i vini pluripremiati della Cantina Tizzano di Somma Vesuviana, e ancora, con la simpatia dei responsabili di sala, tra cui la direttrice Manuela Coppola e il rampollo di famiglia Giovanni Casillo, i due ideatori del programma cult “Telegaribaldi”, Lino D’Angiò e Alan De Luca, e l’apprezzato scrittore Amedeo Colella, hanno nuovamente saputo trasformare, tra racconti, battute e paraustielli, il divertimento in cultura e la buona tavola napoletana in una benefica opportunità di conoscenza.