Duemila anni di storia tra antico e moderno. La street art fa il suo ingresso nel Parco Archeologico di Pompei. Quattro gli street artist: l’argentino Bagnasco, l’iraniana Run, l’olandese Gomad e il canadese Johnston, che con le loro opere all’interno del parco Archeologico degli scavi hanno realizzato un ponte virtuale, sulle ali dell’arte, tra il passato ed il presente.
Ad attendere i quattro street artist all’interno degli Scavi il direttore del Parco Archeologico Gabriel Zuchtriegel. “Avere quattro artisti contemporanei che con le loro opere coniugano l’antico con il contemporaneo è quello che dovrebbe sempre accadere”.
“Le due anime della città di Pompei, quella antica e quella moderna”
“Grazie al protocollo firmato tra il Parco Archeologico e il Comune finalmente si lavora insieme per la promozione socioeconomica e turistica del territorio. Il festival è uno strumento di amplificazione per evidenziare in campo internazionale le due anime, antica e moderna, della città” – così il sindaco Carmine Lo Sapio.
Intanto da ieri, dopo il taglio del nastro che ha dato ufficialmente il via alla seconda edizione del Pompei Street Festival, in via Sacra, in Piazza Bartolo Longo e nel tratto pedonale di Via Lepanto i 32 artisti provenienti da tutto il mondo lavorano sotto gli occhi dei passanti.
“L’arte come strumento di emancipazione sociale e sviluppo di valori”
“Siamo tutti un po’ sognatori. Vogliamo immaginare un futuro migliore per i giovani cittadini pompeiani. Con questo spirito l’arte, in tutte le sue forme, rappresenta uno strumento di emancipazione sociale e sviluppo di valori sopiti per i giovani” – così Nello Petrucci, ideatore e direttore del Festival.