S.Antimo Parla Aurelio Russo


S.Antimo Parla Aurelio Russo che ha voluto lasciare una lunga rilessione affidata ai suoi canali ufficiali social:

PERCHÉ NON SI CONSEGNANO I BENI CONFISCATI?

Pur essendo un convinto assertore della cautela nella comunicazione pubblica, soprattutto attraverso i mezzi di divulgazione cosiddetti “sociali”, alcune situazioni che si stanno determinando nel nostro Comune meritano un approfondimento ed un chiarimento.

Una di queste è sicuramente la mancata pubblicazione della graduatoria di assegnazione dei beni confiscati alla camorra.

Andiamo per gradi.

Dopo una mia pressante azione presso l’Agenzia Nazionale dei Beni confiscati, portata avanti fin dal luglio del 2017, con l’assegnazione al nostro comune di ben 170 immobili sottratti alla criminalità organizzata, il Consiglio Comunale approvò un regolamento per la loro destinazione.

A seguito di un bando pubblico, fu nominata una Commissione per l’esame delle domande presentate per una prima distribuzione di 22 alloggi alle famiglie in grave disagio sociale, della quale facevano parte sia maggioranza che opposizione.

L’ottimo lavoro della Commissione si è concluso oltre quattro mesi fa e si sono concluse anche le verifiche patrimoniali e penali dei presentatori delle 184 domande.

Ora, PERCHÉ NON SI PUBBLICA LA GRADUATORIA PROVVISORIA delle istanze presentate? E PERCHÉ NON SI ASSEGNANO GLI ALLOGGI?

Forse il Commissario ritiene che il PRIMO, CONCRETO ATTO CONTRO LE COSCHE LOCALI mai portato a termine nella nostra città, non sia coerente con una proposta di scioglimento per INFILTRAZIONE CAMORRISTICA del Consiglio Comunale ipotizzabile dalla Prefettura di Napoli?

Presenterò in altra sede un esposto dettagliato alle autorità giudiziarie e governative, su quello che io ritengo sia un possibile uso politico degli organi periferici di Governo nella nostra provincia; ma la grave situazione di disagio sociale di tanti a Sant’Antimo non consente a nessuno di giocare a destra contro sinistra (o viceversa).

Adesso molti si risveglieranno dal letargo anticipato nel quale erano caduti e che ha permesso loro di chiudere gli occhi sulla troppa spazzatura per le strade, sulla mancata manutenzione della viabilità, sulla pubblica illuminazione carente, sul cimitero (chi più ne ha, più ne metta);
ma ritengo, dopo una vita passata a combattere la criminalità nelle istituzioni locali (i Commissari non mi conoscono, ma i cittadini sì) di poter alzare la voce a favore della parte più debole della cittadinanza, a favore della quale quei beni sono destinati e verso la quale anche un rappresentante della burocrazia DEVE sentirsi obbligato.

Restate sintonizzati.

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