«Un bicentenario che racconta una storia di Misericordia e di pietà popolare. Un popolo che, negli anni, si è riunito qui per piangere, per gioire, per sognare. Una città che richiede ancora pescatori credenti per non sedersi mai sulla riva dei delusi». così Mons. Raffaele Russo che ha raccontato il prodigio compiuto dalla Vergine Bruna il 22 ottobre del 1822 quando portata in Piazza Ernesto Cesare, dinanzi alla chiesa di Santa Teresa, un raggio di sole illuminò il viso della Vergine e la
lava del Vesuvio si fermò all’istante.
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Monsignor Raffaele Russo ha poi scoperto una targa apposta in piazza per il duecentesimo anniversario da quel giorno a partire dal quale la comunità torrese, ogni anno, rende omaggio alla Sacra Effige di Maria SS. della Neve. Non solo un atto di fede. Anche un momento per ritrovare le proprie radici, la propria identità culturale. In tanti, andati via da Torre Annunziata, tornano in città solo per vivere le celebrazioni del 22 Ottobre.
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Supplica alla Madonna della Neve
O Maria SS. della Neve, che in questa taumaturga Immagine, venuta a noi sulle onde del mare, ci avete portato dall’oriente la bellezza del vostro volto, la dolcezza del vostro sguardo, il sorriso del vostro divin Figliuolo, i tesori della vostra mistica Neve, deh! Gradite i nostri ossequi, ed ora e sempre pregate per noi.
Quando l’inferno ci fa guerra, quando il mondo ci seduce, quando la carne ci sospinge al male, quando Iddio, giustamente sdegnato, ci mostra la sua collera, o Maria della Neve, vegliate sul popolo torrese e su tutti i vostri devoti e salvateci.
Ci avete sempre protetti, perché ci avete sempre amati, ci proteggete tuttora perché, ne siamo certi, non avete cessato di amarci: ebbene, noi vi amiamo da figli, v’invochiamo da figli, ci rivolgiamo a Voi come figli che sperano nella Madre loro.
Questa speranza ci conforta, essa ci rende più soave la gioia, ci lenisce i dolori, ci sorregge nella vita, ci fa guardare senza spavento la morte, perché, avendo con cuor devoto qui in terra vagheggiato i tesori e le bellezze della vostra mistica Neve, ne saremo un giorno i beati ammiratori negli eterni gaudi del Paradiso.
Amen.
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