Torre del Greco, il De Bottis non si tocca

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Rischio dimensionamento per il De Bottis

“Il De Bottis non si tocca” – È il grido unanime dell’intera comunità scolastica del prestigioso ed antico liceo classico della città di Torre del Greco sul quale, oggi, grava l’ombra inquietante del dimensionamento – sebbene, negli anni, sempre costante e cospicuo sia stato il numero dei suoi iscritti e variegato e attivo il numero di indirizzi e curvature,dal linguistico al biomedico,dall’ archeologico ai beni culturali.
Più che che un’ipotesi  appare –  a seguito dell’incontro tenutosi lo scorso 20 dicembre, nell’aula consiliare di Palazzo Baronale con il Sindaco Luigi Mennella e l’Assessore regionale alla Pubblica Istruzione Lucia Fortini –  e sembrerebbe, nelle ultime ore, prendere sempre più piede, lasciando attoniti ed indignati non soltanto la Dirigente Letizia Spagnuolo, il corpo docente e l’intera famiglia scolastica, ma tutta la comunità torrese che nello storico istituto di viale Gen. Carlo Alberto Dalla Chiesa, riconosce un motivo identitario della città ed un autentico presidio della cultura partenopea.

De Bottis, quasi 100 anni di storia

Di storia ce n’è tanta. Novantacinque anni di fondazione, migliaia di studenti forgiati, una tradizione culturale quasi secolare ed ovunque riconosciuta, il “Gaetano de Bottis” è tra i licei classici più antichi dell’intera area vesuviano – costiera, per decenni punto di riferimento della cultura classica e non solo.
Eppure, dinanzi alla ragione dei numeri,su cui agli inizi di ogni  settembre non c’era mai stata  nessuna ombra, giunge lo spauracchio di un provvedimento,  quello del dimensionamento del liceo “De Bottis” che – messo in moto ex abrupto da parte dell’Ente regionale, in attuazione al piano previsto dal Ministro Valditara – se effettivamente ratificato dall’Assessore regionale Fortini, entro il prossimo 28/30 dicembre, rappresenterebbe non soltanto uno schiaffo alla città di Torre del Greco, ma una palese sconfitta della sua comunità e delle sue istituzioni, impotenti e costrette a far capitolare la concreta importanza e consistenza di una tradizione dinanzi al rigore di un algoritmo di Stato.
Ignominiosa – le parole della Dirigente scolastica – la fine decretata e decisa per il Liceo de Bottis” che volente o nolente si ripercuoterà su tutto il territorio e dinnanzi alla quale nessuno può girarsi dall’altra parte.
A perdere, infatti, è Torre del Greco. Mi auguro che chi ha in capo la responsabilità, sicuramente complessa, di una simile scelta, possa fare appello alla propria onestà intellettuale di amministratore, perché oltre alla ragione politica, sappia tutelare e difendere anche la solidità di una tradizione storico-culturale che è essenza ed identità di una intera comunità”.

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