“La sentenza di I grado del processo sulla bonifica dei suoli del sito ex-industriale dismesso di Bagnoli – ricostruisce Oceanus in una nota – ha condannato gli imputati (con assoluzione di alcuni) per truffa e disastro ambientale. Il professor Benedetto De Vivo è stato consulente tecnico, dal 2009 al 2017, della Procura della Repubblica di Napoli.
“Il Perito, nominato dai Giudici nel processo, ha confermato in modo completo e incontrovertibile i risultati tecnici del professor De Vivo e di altri consulenti del PM Stefania Buda – continua la nota
– Ad oggi il professor De Vivo non è stato coinvolto, né tanto meno contattato per fornire un suo prezioso contributo dagli enti preposti a gestire i progetti e spendere i nuovi fondi stanziati. Almeno altri 500 milioni di euro in arrivo. Eppure il professor Benedetto De Vivo, già nel dibattimento processuale, aveva indicato come la strada più corretta, sicura, economica e rapida la messa in sicurezza, e non la bonifica, dell’area ex Italsider così come è avvenuto, e documentato, in centinaia di siti statunitensi (almeno 340.000) e nella più vicina Ruhr tedesca, con la stessa tipologia di inquinamento di Bagnoli, con estensione infinitamente superiore e che in pochi anni è stata trasformata in un parco pubblico con milioni di visitatori/anno, spendendo sostanzialmente la stessa cifra sperperata a Bagnoli, fino al 2012.”
“Dunque, in Germania, come in gran parte del mondo, su casi come quello di Bagnoli, in funzione della destinazione d’uso dei terreni, si procede alla messa in sicurezza permanente del sito post-industriale”, conclude Oceanus.