Cosa rischia chi non fa la dichiarazione dei redditi? In che cosa potrebbe incappare chi non si è preoccupato di regolarizzare i propri documenti? Ebbene, sono sempre di più coloro che si stanno preoccupando di chiarire la propria posizione con il fisco. Questo perché quando la pubblica amministrazione chiede documenti necessari per chiarire la posizione, è bene andare subito a risolvere nei tempi, in modo tale da non incappare in qualche tipo di errore. Chi non fa la dichiarazione dei redditi infatti, potrebbe avere delle multe. Secondo i tecnici fiscali italiani la tempistica è fondamentale perché altrimenti potrebbero esserci delle conseguenze. Ad esempio, in caso di dichiarazione dei redditi tardiva, la posizione va subito regolarizzata nel giro di 90 giorni.
Chi non presenta dei documenti fiscali all’Agenzia delle Entrate rischia grosso. Infatti, vi sono delle scadenze ben precise da rispettare, come fino al 30 novembre 2022, per la trasmissione dell’agenzia per chi usa il modello redditi PF. Questo vale anche per il modello redditi SC, SP ed ENC. Chi ha scelto il 730 invece ha fino al 30 settembre per trasmettere la propria dichiarazione all’Agenzia delle Entrate. Chi non riesce a rispettare questi tempi potrebbe incappare in pesanti rischi e sanzioni
Si sente spesso parlare di omessa dichiarazione dei redditi. In tali termini, ci riferiamo ai casi in cui le imposte evase superano i 50.000 euro e inoltre quando non viene presentata la dichiarazione dei redditi entro 90 giorni dalla scadenza. In questi casi l’Agenzia delle entrate può andare ad agire contro il cittadino che non ha regolarizzato la propria posizione o i necessari documenti fiscali. Infatti, la sanzione amministrativa può partire da un minimo del 120% fino arrivare a 240% dell’ammontare delle imposte dovute. La multa minima applicabile di circa 250 euro. Poi le sanzioni possono arrivare fino a 1.000 euro. Le sanzioni posso anche raddoppiare nei confronti di coloro che hanno l’obbligo alla tenuta delle scritture contabili. Il penale scatta quando vi sono casi d’imposte inevase, nonché sull’inadempimento. Ciò vale soprattutto quando le ritenute non versate superano i 50.000 euro. Insomma, bisogna subito regolarizzare la propria posizione altrimenti ci può essere rischio reclusione.
A partire dal Decreto Fiscale del 2020 c’è una sanzione introdotta per chi non invia documenti fiscali e di conseguenza l’IVA sulle imposte. Infatti, è prevista la reclusione. Parliamo di un minimo di un anno e sei mesi fino a 4 anni. Ciò sia per le imposte sui redditi che per l’IVA. Inoltre, se non si presentano le dichiarazioni per le imposte e si evadono più di 50.000 euro, vi è un rischio reclusione da uno a sei mesi a 4 anni al massimo. Dunque, è evidente che è opportuno regolarizzare la propria posizione, per qualunque tipo di rischio o di richiesta da parte dell’Agenzia delle entrate. La cosa migliore è sempre puntare su invio immediato dei propri documenti, in modo tale da non incappare in alcun tipo di problema.
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