Fringe benefit fino a 3.000 euro, ma chi spetta?

Tra le diverse misure previste dal decreto Lavoro 2023 rientra anche la reintroduzione, in maniera più stringente rispetto al 2022, della soglia dei fringe benefit esenti a 3.000 euro. Vediamo insieme a chi può beneficiare della misura.

Fringe benefit fino a 3.000 euro, a chi è rivolto?
Per l’anno 2023, il decreto lavoro ha previsto che possono beneficiare dei fringe benefit fino a 3.000 euro esclusivamente i lavoratori dipendenti con figli a carico. Resta invece confermata per i lavoratori privi di figli a carico la soglia prevista dall’ art. 51 comma 3 del TUIR ovvero pari a 258,23 annui.

Nello specifico l’art. 40 del decreto Lavoro cita espressamente tra i beneficiari i lavoratori dipendenti con figli, compresi quelli nati fuori del matrimonio riconosciuti, i figli adottivi o affidati, che sono fiscalmente a carico ai sensi dell’art. 12 del TUIR.

Come negli anni precedeni restano ricomprese nel limite di 3.000 euro anche per l’anno in corso le somme erogate o rimborsate per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale.

Si ricorda inoltre che l’art. 12, comma 3, lett. c) del TUIR prevede la regola generale che la detrazione per i figli deve essere ripartita nella misura del 50% tra i genitori non legalmente ed effettivamente separati e, previo accordo tra gli stessi, la detrazione spetta al genitore che possiede un reddito complessivo di ammontare più elevato.

In caso invece di separazione legale ed effettiva o di annullamento, scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio, la detrazione spetta, in mancanza di accordo, al genitore affidatario mentre nel caso di affidamento congiunto o condiviso, la detrazione è ripartita, in mancanza di accordo, nella misura del 50% tra i genitori.

Fringe benefit fino a 3.000 euro, come richiederlo?
Per accedere all’agevolazione, il lavoratore dipendente dovrà dichiarare al proprio datore di lavoro il diritto, indicando il codice fiscale dei figli a carico. É tuttavia importante precisare che il datore di lavoro non ha alcun obbligo di fornire i fringe benefit trattandosi di una scelta del tutto volontaria.

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