La Legge di Bilancio 2023 ha deciso di potenziare il taglio del cuneo fiscale già previsto negli ultimi mesi del 2022.L’intervento prevede, per i lavoratori dipendenti, un esonero contributivo del 2% per i redditi fino a 35.000 euro e del 3% per i redditi fino a 20.000 euro.
Vediamo nello specifico tutte le novità a riguardo.
Taglio cuneo fiscale 2023, quali novità?
Come anticipato, la Legge di Bilancio 2023 ha introdotto delle importanti novità per i lavoratori dipendenti.Nello specifico il Parlamento, in linea con le indicazioni del Governo precedente, ha messo in campo un ulteriore taglio del cuneo fiscale con percentuale variabile in base al reddito, riformulando l’intervento originario.
L’agevolazione infatti si sdoppia in due decontribuzioni parametrate al reddito del dipendente, in particolare si parla di:
- uno sgravio del 3% per i lavoratori con i redditi sotto i 20.000 euro, a condizione che la retribuzione imponibile ai fini previdenziali, non ecceda l’importo mensile di 1.923 euro, maggiorato, per la competenza del mese di dicembre, del rateo di tredicesima;
- uno sgravio del 2% per i lavoratori con i redditi sotto i 35.000 euro, a condizione che la retribuzione imponibile, anche nelle ipotesi di rapporti di lavoro a tempo parziale, non ecceda l’importo mensile di 2.692 euro, maggiorato, per la competenza del mese di dicembre, del rateo di tredicesima.
In tal modo si consente a chi percepisce un reddito più basso di avere un aumento sullo stipendio, incrementando così il potere di acquisto.La misura rientra in uno schema più ampio che punta, come ha precisato Adolfo Urso Ministro delle Imprese e del Made in Italy, a portare il taglio del cuneo fiscale al 5% entro i prossimi 3 anni.
Taglio cuneo fiscale 2023, a chi spetta?
Possono accedere al taglio del cuneo fiscale tutti i lavoratori dipendenti di datori di lavoro, pubblici e privati, a prescindere dalla circostanza che assumano o meno la natura di imprenditore.
Nello specifico la misura si applica:
- per i periodi di paga dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023;
- per tutti i rapporti di lavoro dipendente, sia instaurati che instaurandi, con esclusione dei rapporti di lavoro domestico.Sono inclusi nell’ambito di applicazione della misura agevolata anche i rapporti di apprendistato, sempre nel rispetto della soglia limite di retribuzione mensile.
Taglio cuneo fiscale 2023, Circolare n.7 del 24/01/2023
Nella Circolare numero 7 l’INPS ha chiarito che:
- l’agevolazione non è un incentivo all’assunzione ovvero non è soggetta all’applicazione dei principi generali in materia di incentivi all’occupazione stabiliti, da ultimo, dall’articolo 31 del D.lgs 14 settembre 2015, n. 150;
- il diritto al taglio del cuneo fiscale non comporta benefici in capo al datore di lavoro ovvero non è subordinato al possesso del Documento unico di regolarità contributiva da parte del datore di lavoro.
Per quanto riguarda invece il periodo di applicazione dello sgravio, nella suddetta circolare l’INPS ha chiarito che i periodi di paga interessati dal taglio del cuneo fiscale sono quelli dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023, ovvero:
- se il lavoratore ha cessato il proprio rapporto di lavoro entro il 31 dicembre 2022 e, nel corso dell’anno 2023, sono state erogate le ultime competenze, su tali ultime competenze il taglio del cuneo fiscale non sarà applicato;
- se il lavoratore dovesse cessare il proprio rapporto di lavoro entro il 31 dicembre 2023 e, nel corso dell’anno 2024, dovessero essergli erogate le ultime competenze, l’esonero non sarà applicato su tali ultime competenze nell’anno 2024;
- nelle ipotesi di continuità del rapporto di lavoro, si chiarisce che l’esonero non sarà applicato agli emolumenti erogati nel corso dell’anno 2024, pur se riferiti all’annualità pregressa.
Per maggiori informazioni: Circolare n.7 del 24/01/2023