La notte di Capodanno ha lasciato un pesante bilancio di feriti in Italia, con un numero complessivo che raggiunge i 309, il più alto degli ultimi dieci anni. Di questi, 69 persone sono state ricoverate per la gravità delle lesioni. Le celebrazioni, caratterizzate dai tradizionali fuochi d’artificio e petardi, hanno portato a una serie di incidenti, spesso evitabili, che hanno coinvolto persone di ogni età.
Situazione nelle regioni italiane
Particolarmente drammatica la situazione nel Sud Italia, con 93 feriti registrati in totale. Nel Napoletano si contano 36 persone coinvolte, mentre nel Salernitano il numero è di 8 feriti. Anche la Puglia ha visto un alto numero di incidenti, con 10 casi segnalati.
A Bari un episodio particolarmente grave: un giovane di 20 anni è stato colpito all’addome da un colpo di arma da fuoco durante i festeggiamenti. Il ragazzo è attualmente ricoverato in condizioni critiche. A Napoli, due persone sono state ferite da proiettili sparati in aria. Una 23enne è stata curata e già dimessa, mentre un turista saudita di 28 anni si trova in terapia intensiva per un polmone perforato, anche se la sua vita non è in pericolo.
Anche Roma e provincia hanno registrato un bilancio preoccupante, con 30 feriti, tra cui 8 minorenni. In Veneto si contano 6 feriti, mentre in Liguria e a Milano si registrano rispettivamente 4 casi. In Piemonte i feriti sono stati 2.
Il confronto con la Germania: un bilancio molto grave
In Germania, la notte di Capodanno ha avuto un bilancio ancor più drammatico con 5 morti registrati. Nonostante i numeri italiani siano più alti in termini di feriti, il dato tedesco evidenzia la pericolosità delle celebrazioni legate ai botti di Capodanno. Questi incidenti sollevano interrogativi sull’uso indiscriminato di fuochi d’artificio e sull’insufficienza delle misure di sicurezza.
Ogni anno si ripropone il dibattito sull’opportunità di vietare o regolamentare più severamente i botti. Le autorità ribadiscono l’importanza della prevenzione e della sensibilizzazione, ma i numeri evidenziano come queste iniziative non siano ancora sufficienti. L’inizio del nuovo anno dovrebbe essere un momento di festa e speranza, non di tragedia. Un appello alla responsabilità individuale e collettiva è più che mai necessario per evitare che situazioni simili si ripetano in futuro.