A Napoli è partita una vera e propria “Onda blu“, ovvero una mobilitazione di associazioni e privati riuniti con lo scopo di salvare il Parco Sommerso Gaiola. Sono stati organizzate varie petizioni per impedire gli scarichi in quella zona del mare campano.
A mobilizzarsi per salvaguardare questo parco sono stati: professori universitari, esponenti di varie associazioni da tutto il mondo (culturali, miticoltori, storici e balneari) e ricercatori. Ciò che ha mosso tutte queste persone è la volontà a voler salvare dall’inquinamento di una delle ultime zone bellezze dalla biologia del mare di Napoli.
Tutte le iniziative sono partite dalla collaborazione della Direzione Valutazioni Ambientali del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica e il Programma di Risanamento Ambientale e di rigenerazione Urbana di Bagnoli. Quest’ultimo è un progetto che prevede la realizzazione di un secondo scolo che verrebbe indirizzato in un punto che non andasse ad intaccare al Parco Sommerso Gaiola di Napoli.
Per difendere questo specchio marino dall’inquinamento è stata creata anche una petizione online che ha raccolto oltre 6000 firme. Il coordinamento Tutela Mare ha detto “É nostro dovere istituzionale non ripetere gli errori del passato e cogliere l’opportunità di ripensare e riprogettare integralmente il sistema fognario dell’area occidentale di Napoli.”
Il Parco Sommerso Gaiola di Napoli è motivo di vanto per la città in vari ambiti, ovvero biologico, archeologico e paesaggistico. L’area di mare che si trova tra l’isola di Nisida e l’isola di Gaiola è divenuto un parco sommerso nel 2002 ed è stato istituito dall’A.M.P.
Attraverso degli studi effettuati dall’Università di Enti è stato definito un habitat fondamentale per la biodiversità del Mar Mediterraneo. Riferendosi a questo parco sommerso i ricercatori della Stazione Zoologica di Napoli hanno dichiarato “L’Area Marina protetta parco Sommerso di Gaiola sta svolgendo un’opera straordinaria nel valorizzare e riqualificare un piccolo tratto di costa della città di Napoli. Siamo assolutamente contrari alla realizzazione di opere che vanno in una direzione del tutto contraria. Ciò che andrebbe fatto sarebbe rimuovere gli scarichi esistenti e non prevederne di nuovi.”
Fonte: Ansa.it