Capita, a volte, di incappare in persone che dicono di saper far tutto o quasi e/o comunque che si cimentino in cose per le quali non abbiano alcuna esperienza.
A Napoli, in maniera molto baldanzosa, dinanzi all’evidente incapacità della persona che si sta adoperano in qualcosa che certamente non avrà buon esito si dice: “Addò ‘e fatto ‘o pumpiere? Dint’ a vasca d’e capitune?” (letteralmente “Dove hai fatto il pompiere? Nella vasca dei capitoni?”).
La “vasca dei capitoni” è la tinozza nella quale vengono vendute le anguille e i capitoni. A Nalale fuori ad ogni pescheria napoletana viene esposta la tinozza nella quale nuotano anguille e capitoni. La tinozza solitamente viene illuminata da una grossa lampada, tant’è che quando in casa una luce, magari quella emessa da una nuova lampadina, è troppo forte, si dice: “Me pare ‘a luce d’e capitune”.
Addò ‘e fatto ‘o pumpiere? Dint’a vasca d’e capitune? – Cosa significa?
Dire, dunque ad una persona “Addò ‘e fatto ‘o pumpiere? Dint’ a vasca d’e capitune”? significa intendere che quella persona con gli estintori e le pompe idrovore non ha mai avuto a che fare, al massimo avrà toccato l’acqua contenuta nelle tinozze dei capitoni.
Naturalmente, a seconda della intonazione, la frase può esprimere simpatica disapprovazione o disprezzo.
E voi, conoscete qualcuno che si dichiari “pompiere”, ma che di fatto, di quello che dice di saper fare, non ne riesce a fare nemmeno la metà?
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