Detti napoletani: “É nu voccapierto ‘e San Giuanne”


Ieri 24 Giugno si celebrava San Giovanni Battista.Nel fare auguri a tutti i Giovanni, Gianni, Gianluca, Gianfranco, Gianpiero, Giancarlo, etc, mi é venuto in mente un modo di dire tipicamente napoletano legato proprio a San Giovanni.

Chill é nu voccapierto ‘e San Giuanne”

Chill é nu voccapierto ‘e San Giuanne” – diceva mia nonna per mettermi in guardia da persone pettegole e talora maldicenti.

L’espressione “Voccapierto ‘è San Giuanne” (Ad litteram: “Bocca aperta di San Giovanni) si usa per apostrofare coloro che non sono in grado di mantenere un segreto.

In questo caso si dice anche “chill nun se sape tené un cicero mmocca” (Ad litteram: “Non sa nascondere un cece in bocca”).

Ma sono “Voccapierto ‘e San Giuanne” anche coloro che sono sempre pronti a riferire fatti ed avvenimenti che, il più delle volte non li riguardano e che, soprattutto, l’interlocutore potrebbe fare a meno di conoscere.E ancora,  sono Voccapierto ‘e San Giuanne coloro che sono eternamente esterefatti, coloro che restano bocca aperta per ogni cosa, anche la più banale.

Voccapierto ‘e San Giuanne, da dove ha origine questa espressione?

Pare che tale espressione sia nata per via di una maschera apotropaica che un tempo campeggiava sulla facciata di una sontuosa villa di San Giovanni a Teduccio.

La maschera aveva la bocca spalancata proprio come quella dei pettegoli o quella di chi resta sorpreso per ogni cosa.

(Foto di repertorio)

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