Mio padre lo ripeteva spesso. Un modo di dire che pronunciato velocemente assumeva una certa musicalità. Si tratta di un modo simpatico di sottolineare qualcosa che non va o che è andato storto. “Mannaggia’o suricill e pezzanfose!” (letteralmente: “Sia maledetto il topolino e la pezza bagnata”) è, in realtà, un’imprecazione, ma filtrata e ingentilita, che i napoletani di un tempo ripetevano spesso anche solo per gioco.
“Mannaggia ’o suricill e pezzanfose!” da dove nasce questa espressione?
L’origine di questa espressione è ancora incerta. Molte sono le ipotesi. C’è chi asserisce che il detto si rifarebbe all’usanza di porre delle pezze bagnate sotto le porte per impedire ai roditori di entrare in casa attraverso la fessura.
Altri ritengono – e forse questa è l’ipotesi più plausibile – che l’espressione derivi dal timore che lo stoppaccio delle damigiane stipate in cantine potesse saltare. In tal caso, il topolino, richiamato dagli odori del contenuto della damigiana, avrebbe potuto danneggiare il liquido contenuto in essa, magari immergendovi la coda.
Altri ancora ritengono che questa frase abbia un significato erotico. Il suricillo e la pezza infosa, altro non sarebbero che l’organo riproduttivo maschile e quello femminile.
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