“E’ juto a fernì che pacche dinto all’acqua” (letteralmente “É finito con le natiche in acqua”), cosa significa?
Diciamo subito che anticamente, a Napoli, ma anche in altre città italiane, si poteva assistere ad una “punizione” piuttosto plateale.Dinanzi al Tribunale della Vicaria, infatti, era collocata una colonna dove i debitori insolventi dovevano pubblicamente appoggiare per tre volte le proprie natiche nude., natiche che poi venivano investite da secchiate d’acqua gelida.
Da qui, la locuzione “E’ juto a fernì che pacche dinto all’acqua” che significa “É caduto in miseria”.
Un’altra interpretazione di questo modo di dire sarebbe, invece, legata al mondo dei pescatori, in particolare a coloro che praticavano la pesca con lo sciavechiello, una rete posta in mare che poi veniva trainava a mano con tanta fatica.Notoriamente i pescatori costituivano la classe sociale meno abbiente, per cui “stare che pacche dinto all’acqua” (in questo caso per tirare la pesante rete) significa non godere di agiatezza economica.
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