<strong>1778 – San Leucio – I giorni sono trascorsi, terribili ed è troppo grande il dolore, ormai, per poter continuare a vivere come se nulla fosse; il vaiolo ha portato via l’ennesima vittima, l’ennesima creatura innocente e, per Sua Maestà, il dispiacere è insopportabile; il bisogno di “riposar lo spirito” è sempre più urgente, sempre più necessario.
Si allontana così dalla sfarzosità e dalla mondanità della Reggia di Caserta (oramai conclusa, dove vive), per restare appartato, lì a San Leucio, proprio dove Carlo Tito, il suo primogenito maschio, l’erede al trono, è morto a soli tre anni.
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Affida a Collecini, allievo di Vanvitelli, la vera e propria attuazione/concretizzazione del suo avanguardistico pensiero; della sua idea illuminata: il “Casino Di Caccia”, chiamato poi Vaccheria, che viene inglobato con il Palazzetto Baronale degli “Acquaviva”; dunque il Belvedere e, tutto intorno, un grande sito di filande tessili.
E’ il 1789, quando Ferdinando scrive: “Origine della Popolazione di San Leucio”, in cui spiega come ha strutturato e concretizzato un vero e proprio “microcosmo socialista”, talmente lontano ed impensabile per il suo tempo.
Ferdinando IV e la sua città ideale
Ferdinando IV è cresciuto a Napoli, per strada, tra i vicoli ed il porto, è stato accolto tra i “lazzari” e si è sentito uno di essi; crescendo, così, libero da filtri e protocolli, ha facilmente acquisito e fatte sue le idee liberali che circolavano in Europa (che avrebbero portato alla Rivoluzione Francese), riuscendo ad essere l’unico monarca al mondo a creare un microcosmo basato sull’uguaglianza sociale e l’educazione alla pubblica tranquillità.
Quella di Ferdinando è la realizzazione di una città ideale, a capo della quale una magistratura viene eletta dai capofamiglia; luogo in cui è garantita l’istruzione sia maschile che femminile e, l’apprendimento di un mestiere che collimi con attitudini e desideri di ogni individuo; la vaccinazione obbligatoria per il vaiolo, i medici a carico della comunità, l’abolizione della “dote” ed i matrimoni contratti per libera scelta; inoltre – assoluta novità – il ricevere da parte della comunità, in regalo ai novelli sposi, una proprietà di due piani con una sala adibita alla tessitura, per aiutare, chi volesse produrre autonomamente e, non solo per la comunità.
L’arte della seta: eleganza e sfarzo da San Leucio fino a Buckingham Palace
Purtroppo, anche quest’altra favola borbonica si conclude nel 1861, quando San Leucio viene annessa al Regno Sabaudo, e la tessitura lasciata nelle mani dei privati che ne continuano ancora oggi la produzione; così,“l’arte della seta” attraversa il tempo ed i luoghi; la raffinata e preziosa produzione di questa “isola felice”, fatta di tende, arazzi, broccati di meravigliosa fattura, vestono di straordinaria eleganza e traboccante sfarzo le più prestigiose dimore, insieme alle “Sale Vaticane”, al “Quirinale”, alla “Sala Ovale” della Casa Bianca che, ne diventano le più importanti vetrine; e le bandiere, addirittura quella di Buckingham Palace che sventolano nel cielo inglese; tutto ciò a testimonianza di quanto un solo “Uomo”, un “Re”, abbia potuto fare il bene o il male di un intero popolo.