Procida, la spiaggia del Pozzo Vecchio, ribattezzata “La Spiaggia del Postino”


Texas, Stati Uniti,1993 –”Dottò, quando ti toccano il cuore, non sei più lo stesso ed io, questo film, lo voglio fare con il mio…Cuore!”

Così, dopo un ricovero di circa due mesi, Massimo Troisi si congeda dal medico statunitense che gli ha proposto come unica alternativa il trapianto; il suo cuore, ormai, è troppo malandato e, nonostante ciò, l’attore rifiuta repentinamente: ha da fare una cosa importantissima, girare un film.E’ rimasto folgorato dalla lettura del libro: “Il Postino di Neruda”(romanzo di A.Skarmeta) regalatogli dalla fidanzata e ne ha acquisito subito i diritti; la sceneggiatura è pronta, gli attori ed anche le location di quella che è, ancora ad oggi, una pellicola magica e nostalgica, dalle immagini incantevoli e malinconiche.

Un film che resta dimostrazione concreta di  poesia che diventa cinema, e che il cinema,a sua volta, diventa pura emozione.

Il Postino di Massimo Troisi

Sul set si vive un’atmosfera meravigliosa; allo stesso tempo però,si è drammaticamente consapevoli che la fisicità di Troisi subisce velocissimi cambiamenti;per questo una ragazza della produzione si preoccupa di far arrivare da Sapri, Gerardo Ferrara, il Postino di spalle, grazie al quale si riesce a concludere il film.

Procida, set per il Postino di Massimo Troisi

La storia di un postino quasi analfabeta a cui è affidato il compito di recapitare la corrispondenza a Pablo Neruda che, in questo caso, diviene una sorta di Cyranò.Così “la Corricella”, un incantevole borgo di pescatori con le sue case colorate;la spiaggia del Pozzo Vecchio, ribattezzata “Spiaggia del Postino”; la “Chiesa della Madonna delle Grazie”;  La Locanda del Postino, dove ancora è conservata la borsa indossata da Troisi,ed alle cui pareti, foto che immortalano i personaggi del film; 11 le settimane di ripresa, giorni estenuanti in cui la troupe si sposta da Pantelleria a Salina per raggiungere, infine, Procida,che gli ha intitolato la sua piazza.

“Prochyo”, così la chiama Plinio, identificandola come l’ isola emersa dal fondo del mare; per Dionigi di Alicarnasso è legata al mito di Enea; qui avviene la lotta tra I Giganti e gli Dei.

Grazie a recenti ritrovamenti archeologici a Vivara (in origine collegate), si è certi che sia stata prima Micenea, poi Calcidese, successivamente greca e romana.Durante tutto il medioevo soggetta a prepotenti incursioni piratesche tant’è che intorno al 1500 viene dotata di torri di avvistamento; Carlo di Borbone ne fa’ riserva di caccia; successivamente importante polo per la produzione cantieristico navale.Procida è stata,inoltre, set per altre importanti produzioni:” Il Talento di Mr.Ripley”, “Francesca e Nunziata”, “Fuoco su di me”, “Mariti in Affitto”, e poi di alcune scene di Mina Settembre.

Dichiarata Capitale Europea della Cultura nel 2022, ha visto, così, sancito il suo valore storico culturale.Per tanti resta nel cuore come ultimo soggiorno del più malinconico ed “Infinito”Massimo Troisi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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