Campania – 15 Novembre 2020 – Diario di bordo (le nostre case oramai sono diventate le nostre astronavi; è dalle mura di casa che navighiamo ovunque, seppur con connessioni che beh! lasciamo perdere). Dunque, dicevo, 15 Novembre: Primo giorno del secondo lockdown. Da oggi si resta a casa (“salvo comprovata necessità”) nel pieno rispetto delle ordinanze, per il proprio bene e quello della salute pubblica. E’ domenica mattina, ma – almeno da me che vivo in provincia di Napoli – non si sente volare una mosca: nessun vocio, nessun rombo di motore, nulla di nulla; complice anche un raro cielo grigio questa mattina.
Campania, lockdown o “blockdown”?
Ieri i supermercati sono stati presi d’assalto. Ognuno ha cercato di fare scorte per uscire il meno possibile. Si torna, da oggi, a fare la spesa una volta a settimana, così come abbiamo fatto a marzo. E chi proprio non se la sente di uscire, ha già tirato fuori dal ripostiglio “il panaro” (il paniere).
Siamo nuovamente in lockdown, o in “blockdown” come continua a dire la nonnina del piano di sotto. Molti negozi di alimentari e supermercati hanno attivato nuovamente la consegna a domicilio; basta abbassare “il panaro” e il contatto fisico è scongiurato.
Cos’è il panaro? Un’antica e bellissima usanza Made in Naples. Si tratta di un cesto di vimini intrecciato (qualcuno lo ha sostituito con un cesto di plastica, ma quello, a mio avviso, non è un “panaro”, è solo un catino) che le donne un tempo calavano dai balconi per ricevere la spesa. Il panaro veniva calato almeno un paio di volte dal balcone. La prima volta anche con la nota della spesa se il balcone era troppo alto e impediva alla voce dell’acquirente di far giungere al venditore che stava di sotto di ricevere le giuste istruzioni; poi il “panaro” veniva tirato su carico delle cose acquistate e riscendeva con il denaro. A volte si restava un po’ in attesa per ricevere il resto.
(Una scena del film “L’oro di Napoli”)
Panaro e Panariello
Questa tradizione napoletana che alcuni non avevano mai abbandonato, è stata riscoperta nel 2020 a causa dell’emergenza sanitaria Coronavirus. Il “panaro”, dunque, è diventato strumento fondamentale per sopravvivere all’epidemia e alla impossibilità di uscire di casa.
Tra poco dai ripostigli verrà tirato fuori anche ‘o panariello. Natale is coming e, “a dare i numeri” non sono bravi solo i nostri governanti.