Nascere ottimisti è una delle fortune più grandi che si possano avere nella vita, ma diventare ottimisti è la soddisfazione più grande che si può raggiungere quando questa fortuna non è innata in noi, quando guardiamo sempre al negativo delle cose e viviamo in una perenne condizione di “bicchiere mezzo vuoto”.
Perché diventare ottimisti si può!
Anzi si deve, perché è l’ottimismo la chiave di una vita felice, serena, piena di gioia e di buon umore alla quale tutti ambiamo.
Si può davvero? Ma come?
Ve lo starete chiedendo immagino, ed io risponderò subito alla vostra domanda.
L’ottimismo è un’abilità che va coltivata, nutrita e allenata proprio come se fosse una piantina da far crescere e fiorire, o un muscolo da definire e rinforzare. Ci sono poche mosse da seguire per diventare ottimisti e abbandonare i brutti pensieri una volta per tutte, ma è importante che queste vengano messe in pratica quotidianamente in ogni situazione che la vita ci riserva.
Partiamo dalle basi, partiamo da noi stessi. Pensiamo a noi stessi, sempre e comunque.
Perché noi stessi, come sempre vi dico su queste pagine, siamo i nostri migliori amici. E come tali dobbiamo vivere.
Vogliamoci bene, siamo meno critici e impariamo a coccolarci, a sentirci bene, a chiederci cosa vogliamo e ad assecondare i nostri bisogni e desideri. È sempre da noi che dobbiamo partire se vogliamo migliorarci.
Dunque non cerchiamo a tutti costi l’approvazione altrui, ma pretendiamo di raggiungere la nostra approvazione.
Mi spiego meglio. Non accontentiamoci di ciò che sembra possa farci stare bene, o che gli altri dicono ci possa far stare bene. Piuttosto cerchiamo di comprendere quello che realmente noi vogliamo, in qualsiasi situazione, che sia l’acquisto di una maglia o la scelta di un lavoro, ma anche e soprattutto nelle scelte ideologiche.
Non dobbiamo avere paura dei nostri pensieri, e non dobbiamo temere la reazione altrui alle nostre opinioni. Sentiamoci liberi di scegliere ciò che più fa per noi.
Facciamo mente locale, e ripensiamo a tutte quelle volte che abbiamo detto sì a situazioni alle quali volevamo rispondere con un secco no.
Probabilmente sono tante, forse troppe. Ma saranno anche le ultime.
Perché da oggi in poi, se davvero vogliamo diventare ottimisti e dare una svolta alla nostra vita, impareremo a dire di no ogni qual volta lo riterremo opportuno. Perché le nostre azioni non devo dipendere da volontà altrui, ma dobbiamo sentircele dentro per viverle con serenità e senza cadere in rimorsi o sensi di colpa.
Molte volte ci freniamo dall’urlare il nostro no per paura delle reazioni altrui; ed è questo che dobbiamo smettere di fare: avere paura delle reazioni altrui.
Se sbagliamo, o se facciamo una cosa giusta, gli unici ad avere potere decisionale sulla nostra vita dobbiamo essere noi. E nessun altro.
Sbaglieremo? Perfetto, impareremo dai nostri errori, costruiremo i nostri anticorpi e ne trarremo una lezione su cui riflettere, di cui fare tesoro. Ma non limitiamoci nelle nostre scelte per paura di sbagliare, non facciamolo mai: è la strada preferenziale per la nostra infelicità.
Mettiamoci al centro, ricordiamoci di noi stessi e dei nostri bisogni ma non lasciamoli nella nostra testa, mettiamoli in pratica. Perché diventare ottimisti richiede alta concentrazione e forza di volontà, ma tutto questo ci appartiene già, è già dentro di noi.
Dobbiamo solo fare in modo che il tutto si mostri, che il nostro io più profondo domini la nostra vita perché è lì che alberga la nostra felicità, il nostro buon umore, la nostra soddisfazione personale.
Diamoci retta, non trattiamoci male, e scopriremo che per essere ottimisti basta vivere sereni con noi stessi.
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