La famiglia Scacciaguai part 3


Viaggio malinconico tra la sabbia estiva e l’ultima settimana  del mese

Altro giro, altra corsa, altra riunione familiare della famiglia Scacciaguai dopo le docce -rigorosamente casalinghe- e la cena sul tardi, col fresco e la stanchezza che spesso porta il mare. Il litorale resta quello, perchè il papà dice che lì “non c’è traffico” ma ci sono sempre le alghe rosse che incombono. Ma sì, in fondo, rischiano quelli della famiglia Scacciaguai, perchè non hanno molte altre frecce al loro arco se non quelle fornite dalla Speranza.

Una mano in tasca a fare i conti, papà e mamma decidono -come al solito- di portarsi il pranzo al sacco; si cambia, però,  stabilimento per far contenta la  mamma che vuole tornare in quel mare che la vide bambina, imparare a nuotare.

Ovvio che siano cambiate molte cose, tra cui una megapiscina di forma ovoidale che fa tanto “villa privata a stelle e strisce”  e la zona ristorante, sotto una meravigliosa tettoia, al riparo dal sole e cullati dalla brezza marina. A gestire il lido ci saranno i nipoti dei vecchi proprietari nella migliore delle ipotesi, tanti i cambiamenti agli occhi della signora Scacciaguai, che sorride pensando alla sua infanzia serena. L’unica cosa che non è cambiata, purtroppo, è il mare: il banco di alghe  si è spezzettato in mille rivoli rossastri e la faccia della donna denuncia tutto il suo silenzioso disgusto mentre esce dall’acqua e comincia a grattarsi le braccia. I figli e il marito continuano a giocare a pallone in acqua, mentre lei raggiunge l’ ombrellone posto ad una distanza vivibile tra qualche cartaccia immancabile e i furenti tabagisti di antica memoria.

Caffettino e partitella, poi si riprova ad andare al mare, ma le alghe spadroneggiano; giornata sfortunata, a volte capitano…ma il flusso di gente “col braccialetto” incuriosisce la Signora Scacciaguai che li segue, guardinga, sul solarium sopraelevato rispetto alla spiaggia e scopre che…su quello stabilimento, al modico sovraprezzo di due euro a capoccia, si poteva avere l’accesso ad una piccola piscina, utile quantomeno a refrigerarsi quando il mare si presenta come quello di Pino Daniele.

Ecco, il mare “sta sempe llà” e la famiglia Scacciaguai torna a casa, masticando amaro per non aver sfrutto al meglio le opzioni offerte dallo stabilimento balneare. Se solo glielo avessero detto!

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