1938. Il nipote di Jonathan Joestar, Joseph vive a new York con la nonna Erina e l’orfano Smokey Brown e non sa quasi niente di quanto successo a suo nonno. A rompere la sua quotidianità ci sarà la scoperta dell’esistenza di alcuni esseri, gli Uomini del Pilastro. Costoro sono una razza di Vampiri immortali in grado di distruggere l’umanità. Il loro obbiettivo è quello di impadronirsi di un manufatto, la Pietra Rossa dell’Asia, che annullerà la loro unica debolezza, la luce solare. Con l’aiuto di Caesar Antonio Zeppeli (nipote dell’uomo che aiutò Jonathan) e della misteriosa Lisa Lisa, Joseph si allenerà per sconfiggere questa minaccia.
Seconda serie dedicata alla famiglia Joestar, dal sottotitolo “Battle Tandency”, presenta diverse somiglianze con quella precedente. La presenza di personaggi sopra le righe, come lo stesso protagonista (Joseph non si scompone neanche davanti alla morte, ma ha paura di sporcare il vestito regalatogli dalla nonna). Le avventure e i combattimento sono, nello stile di Araki, assolutamente fuori di testa è spesso al limite del ridicolo.
Un esempio su tutti: durante il combattimento Jojo mozza il braccio ad uno degli Uomini del Pilastro. Quest’ultimo prima scoppia in un pianto disperato (chiama anche la mamma), salva poi calmarsi qualche istante dopo chiedendo scusa perché non è “Un guerriero freddo come gli altri”. Lo stesso Joseph è così pieno di difetti da essere una macchietta: è immaturo, arrogante e strafottente.
Inoltre non mancano alla cultura pop. Tutti gli uomini del pilastro hanno nomi ispirati a musicisti o a band: Santana (dall’omonimo cantante), Waamuu (storpiatura del gruppo Wham), Eisidisi (da AC/DC) e Kars (dal guppo Statunitense The Kars). E ci sonoa nche i riferiemnti all’Italia, non a caso parte della storia è ambientata fra Roma e Venezia.
Curiosità: il personaggio di Smokey Brown è stato definito come “il personaggio più inutile nei manga”. Infatti oltre a non combinare mai nulla, il suo apporto è quello di commentare i combattimenti dei protagonisti.
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