Chi di noi non ha mai utilizzato Google Maps per raggiungere un negozio, un indirizzo o semplicemente per calcolare le distanze da un luogo all’altro? Tutti o quasi tutti, ma c’è chi è rimasto letteralmente folgorato dalla funzione Street View tanto da avviare un insolito, ma interessante progetto: Napoli Street View.
Napoli Street View, la vita urbana di Napoli raccontata con l’occhio di Google Maps
Promotore del progetto Napoli Street View è Antonio Camerlingo. La sua iniziativa ci ha incuriosito non poco e per questo lo abbiamo raggiunto telefonicamente per saperne qualcosa di più. Ecco cosa ci raccontato Antonio.
- Come nasce l’idea di raccontare la vita urbana di Napoli attraverso le immagini di Google Maps?
Questa idea nasce un po’ per gioco e un po’ per caso. Io sono un grafico/fotografo e amo in modo spropositato la mia città che è Napoli. Ho unito le due cose: l’occhio del fotografo ed il cuore del cittadino innamorato e così, in maniera naturale, è nata Napoli Street View.
Di Google Maps ne facevo un uso privato, così come fanno tutti; poi, un giorno, mi sono accorto che l’occhio di Google riesce a catturare immagini piuttosto insolite, a volte comiche; così mi sono incuriosito e ho iniziato a salvarle; ma più viaggiavo virtualmente tra le strade di Napoli e più immagini improbabili mi si paravano dinanzi agli occhi. Così ho iniziato a raccoglierle e a catalogarle.
Naturalmente è uscito il buono e il cattivo di Napoli. Occorre una certa sensibilità nel catturare le immagini. Napoli è una città che regala, ma anche che toglie molto.
- Da dove partono le tue ricerche? Qual è il criterio che utilizzi per scovare il giusto fermo immagine?
Ora ho una mappa mia ben precisa. Sono partito da Napoli città, ma poi sono passato a visualizzare anche la periferia, i comuni limitrofi e le altre province come ad esempio Caserta. Cerco di trovare delle inquadrature ottimali come farebbe un regista. Le immagini catturate le conservo poi suddivise in quattro categorie: Arte, Amore, Curiosità e Legalità.
- Cosa è emerso da questo tuo progetto? Di cosa ti sei accorto “spiando” l’anima della città?
Come dicevo, è emerso il bello e il brutto delle nostre zone. Ho scoperto ciò che, in realtà, è già sotto gli occhi di tutti perchè in fondo non sono io a puntare l’obiettivo, ma Google. Io ci ho messo solo una lente di ingrandimento e la mia sensibilità e ciò che ne è saltato fuori è stata una sorta di magia in alcuni casi e purtroppo, di orrore in altri.
- Qual è lo scopo di questo tuo progetto?
Come ti dicevo, io amo profondamente la mia città e mi piacerebbe che questa mia “lente di ingrandimento” potesse gettare il giusto seme nelle coscienze di tanti, ma soprattutto in chi ci governa. La natura è stata generosa con Napoli e la Campania; abbiamo il”grosso”; in alcuni casi basterebbe curare i “dettagli” che dettagli, tra l’altro, non sono; in altri casi bisognerebbe prontamente intervenire. Ecco, lo scopo del mio progetto è quello di risvegliare le coscienze affinchè si possa sperare in un autentico cambiamento culturale e in un riscatto sociale.
Non ti nascondo che questo mio progetto di sviscerare Napoli e dintorni attraverso degli scatti è stato molto contestato e in alcuni casi anche ostacolato. Le foto raccontano meglio, in maniera più diretta, più impattante, la realtà di un luogo e la cosa non fa piacere a tutti. Ultimamente, però, sto vivendo una sorta di riscatto; c’è chi ha scoperto il mio progetto e lo ha molto apprezzato. Per ora non ti dico altro, però posso dirti che ci sono diverse cose che “bollono in pentola.”
(Foto tutte di Antonio Camerlingo, estrapolate da Google Maps)