Procedure di derattizzazione: prevenzione e interventi


La derattizzazione come operazione preventiva

Per evitare il pericolo della proliferazione di ratti e topi nelle abitazioni private basta avere poche accortenze, anche se l’attenzione aumenta se si vive in campagna o si possiede un giardino.

Siamo ben lontani dalle immagini dei cartoni animati di Tom e Gerry -completamente antropomorfizzati- e altrettanto distanti dal talento culinario di Rémy, il topino chef di “Ratatouille” che lavava le zampe prima di cucinare; i topi e i ratti sono animali che, spesso, vivono in condizioni assai precarie dal punto di vista igienico-sanitario (soprattutto quelli legati ad un contesto urbano, che vivono trai i rifiuti o nelle fogne) e pertanto possono essere portatori di diverse malattie, circa trenta, trasmissibili all’ uomo, tra cui il tifo.

Ecco perchè è necessario prevenire eventuali infestazioni nei locali pubblici, come ristoranti, bar, strutture alberghiere  dove la presenza di cibo è un incentivo per questi parassiti (che possono riprodursi anche 15 volte in un anno). Nel caso di ospedali, fabbriche o supermercati, dove gli standards di igiene devono essere ancora più elevati, è consigliabile effettuare dei tests preventivi rivolgendosi ad aziende specializzate nelle procedure di derattizzazione,

Derattizzazione: il primo passo è fare una valutazione ambientale

Grazie all’ ispezione di personale qualificato si otterranno le corrette informazioni sulla presenza dei parassiti o sul rischio di un’infestazione; nel primo caso, cioè, se le informazioni raccolte confermano la presenza in loco di ratti o topi, si dovrà procedere all’ intervento curativo vero e proprio. Invece, a fronte del rischio, si interverrà sviluppando un piano di protezione preventiva, che terrà conto delle dimensioni degli spazi, della loro destinazione d’uso e degli interventi più incisivi per la risoluzione del problema in tempi brevi, con l’intento di ripristinare gli standards di conformità richiesti dalle leggi vigenti.

Come si procede alla derattizzazione?

Le trappole meccaniche potrebbero tornare utili nel caso si abbia il dubbio di avere un ospite indesiderato in casa, ma se l’infestazione riguarda un’azienda, bisogna ricorrere a metodi e a sostanze più complesse. In prima battuta si procede nel modo classico: bisogna predisporre le esche avvelenate secondo i più moderni alloggiamenti del box (ne esistono di diverse dimensioni) con serratura a chiave, cosa che esclude quasi completamente il rischio che l’esca possa entrare in contatto con mani inesperte, con gravi rischi di incorrere in un avvelenamento. Esistono alcune esche in commercio che contengono del biocida anticoagulante con effetto ritardato, questo per tutelare maggiormente gli utenti, cioè i frequentatori del luogo sia che si tratti di clienti che del personale.

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