Sono in pochi oggi a conoscere il Rione Terra. Esso si trova su di una rocca dove, più di duemila anni fa, sorse il primo nucleo abitativo dell’antica Puteoli (Pozzuoli).
La città all’epoca prese il nome di Dicearchia, che in greco antico vuol dire “governo dei giusti”. I fondatori lo scelsero probabilmente perché memori delle ingiustizie del tiranno Ippocrate da cui erano fuggiti.
Secoli sono passati sull’antica rocca, la quale ha vissuto momenti molto difficili soprattutto a causa di devastanti fenomeni naturali, legati in particolare al bradisismo. Il bradisismo è un fenomeno vulcanologico che nel mondo si è verificato a Pozzuoli, in Nuova Guinea e in California. Tuttavia solo nel territorio flegreo esso assume caratteristiche costanti, prevedendo un continuo innalzarsi e abbassarsi del livello del suolo.
Nel 1970 il bradisismo fu così forte da spaventare la popolazione e le istituzioni vigenti, le quali decisero di evacuare il Rione Terra, ovvero il quartiere più antico della città e quello ritenuto più pericoloso.
Sono passati trent’anni, tra promesse infrante e decisioni inconcludenti, nel corso dei quali nessuno è potuto accedere al Rione Terra. Il primo segnale di una riapertura lo si è avuto il 19 gennaio 2013, quando veniva restituito alla città di Pozzuoli un primo frammento: la piazza antistante quella che veniva chiamata un tempo Portanova, e che i cittadini hanno scelto di chiamare piazza “Rione Terra – 2 marzo 1970”, la data dell’evacuazione.
I cittadini, che abbandonarono le loro case, si illusero si trattasse di un provvedimento passeggero. Non si aspettavano, invece, di non potervi più far ritorno e che il Rione Terra restasse tristemente chiuso dietro grate e recinzioni per tutto quel tempo.
E’ vero, però, che nessuno tornerà mai più ad abitare sulla rocca, la quale è destinata invece a divenire un polo di attrazione turistica e culturale. La sua magnifica cattedrale seicentesca, costruita su un antico tempio di Augusto, ancora perfettamente visibile, e il percorso archeologico che si estende al di sotto delle stradine contemporanee sono beni di notevole rilievo.
I vicoletti e la cattedrale sono già visitabili, si attende a breve l’apertura del percorso archeologico: una vera e propria città antica sotto la città moderna.