L’importanza di fermarsi, la surreale stazione Seiryu Miharashi Eki
Il Giappone è un paese unico, nel quale si fondono in perfetto equilibrio tradizione e modernità.
L’ultima trovata del popolo nipponico è la stazione ferroviaria Seiryu Miharashi Eki che si trova nella prefettura di Yamaguchi, nella zona meridionale del Giappone.
Una stazione apparentemente inutile
La stazione si trova lungo una linea ferroviaria che passa in mezzo alla natura quasi incontaminata.
A parte la natura, non c’è nulla nei paraggi: né un paese, né abitazioni, né stabilimenti industriali, né attrazioni turistiche.
Si tratta di un luogo completamente disabitato.
Chi si ferma alla stazione “Seiryu Miharashi Eki” non va da nessuna parte. Dalla banchina non si può nemmeno scendere. Non ci sono scale, né panchine – si può solo sostare.
La stazione altro non è che un piccolo rettangolo di cemento che si affaccia sul fiume Nishiki.
Unica possibilità per andar via dalla stazione, è attendere l’arrivo del prossimo treno.
Perchè dunque costruire una stazione ferroviaria simile?
A cosa serve dunque una fermata così “inutile”? La risposta alla domanda è un invito alla riflessione.
La fermata apparentemente “inutile” serve a fare qualcosa che oramai non siamo più in grado di fare, un’attività caduta in disuso…quella di”fermarci”.
Chi scende alla fermata di Seiryu Miharashi Eki lo fa solo per fermarsi.
Ribellione verso la routine quotidiana
La sosta alla fermata di Seiryu Miharashi Eki consente di fermarsi in senso fisico, ma anche e soprattutto, dal punto di vista mentale.
Scegliere di scendere a questa stazione equivale a dire: “Basta! Sono stanco di questa routine infernale!”
La sosta alla stazione di Seiryu Miharashi Eki è una vera e propria forma di ribellione alla frenesia della vita di tutti i giorni.
L’arte di fermarsi
Oggi “fermarsi” può essere considerata quasi un’arte – non tutti ne sono capaci.
Godere del silenzio, stare in pace con se stessi, oziare e rilassarsi – cose semplici e al tempo stesso apparentemente impossibili.
Corriamo continuamente senza muoverci di un metro – siamo in continuo affanno.
Se anche altre nazioni seguissero l’esempio del Giappone avremmo a disposizione “luoghi dell’anima” dove poter lasciare andar via i nostri affanni.
(Foto da Twitter)