Zilda e la sua Maddalena nella Scorziata a Napoli

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La chiesa dedicata alla presentazione di Maria al Tempio a Napoli, da sempre è soprannominata la Scorziata. Sita nel centro storico in Vico Cinquesanti, uno dei vicoli che collegano via Anticaglia e via dei Tribunali.

Passeggiare per il centro storico di Napoli è una continua scoperta e a ogni angolo capita di scorgere qualcosa di unico; spesso si tratta di chiese, scrigni di arte e storia come La Scorziata. Cosi soprannominata perché voluta da alcune nobildonne napoletane nel XVI secolo, tra queste, Giovanna Scorziata, da cui prese il nome; mentre ai padri teatini fu affidato il complesso, i quali ne curarono gli allestimenti e i decori durante la fase barocca. Questa chiesa come tante altre a Napoli, purtroppo, ha avuto una vita travagliata attraversata da catastrofi naturali e belliche che spesso ne ha causato il rovinoso degrado dovuto all’incuria e all’abbandono. Anche la Scorziata non è stata risparmiata, a questi vanno aggiunte infiltrazioni di acqua e umidità, cause frequenti nel centro storico di Napoli. Difatti dal 1981 è stata interdetta al pubblico per motivi di sicurezza, ma chiudendola si è fatto si che fosse lasciata alla mercè di ladri e mercanti d’arte che l’hanno saccheggiata, sventrata, lasciandola morente. Derubati arredi lignei, acquasantiere, pulpito, organo e alcune tele. Nel 2012 un incendio distrusse gran parte della chiesa. In seguito, un tentativo di portare alla ribalta la triste e infausta storia di questa chiesa fu fatto da un artista d’oltralpe. Accade che nel gennaio del 2014, Zilda, street artist francese scelga Napoli e questa chiesa come campo espressivo d’azione.

 

Entra con amici e operatori, ripreso di spalle, l’artista posta al centro dell’altare la copia del dipinto di Francesco Hayez, la “Meditazione sulla Storia d’Italia” (1851). Una scelta non casuale poiché raffigura una donna seduta sull’alto scranno con un crocefisso tra le mani. Ha uno sguardo severo di chi ammonisce su quello che stiamo perdendo. La donna non è una qualsiasi, è simbolicamente l’Italia dallo sguardo basso e determinato, dipinto all’indomani del fallimento dei moti del 1848, data incisa sulla croce tenuta in mano dalla donna nel dipinto. Umiliata, ma non vinta.

Diventa cosi nell’interpretazione di Zilda, la Maddalena meditativa della Scorziata. Posta sull’altare principale, chinata sulla sedia e col seno scoperto, rappresenta l’allegoria di una Napoli – Italia tra calcinacci e immondizie, quasi invisibile a chi volesse ammirarla. L’intento dello street artist francese era di richiamare l’attenzione su questo luogo, perché le opere di Zilda non durano nel tempo, come tutti sanno sono destinate a degradarsi a causa degli agenti atmosferici. Il focus purtroppo è stato breve e improduttiva dal punto di vista delle istituzioni. L’ arte di Zilda è destinata a perdersi nel tempo, ahinoi. Abbiamo testimonianza di questa meraviglia, attraverso gli scatti di un fotografo partenopeo.Egli dopo essersi arrampicato e poi calato all’ interno della chiesa, ci permette attraverso le sue foto di ammirare – seppure a distanza – un’opera che in silenzio e con dignità, rivendica rispetto per quel luogo che la custodisce.

foto: Peppe Di Donato

 

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