Gabriella Nobile, mamma per la pelle

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“Spero che il signore che parla male di noi marroni, smetta di farlo”

E’ questa una frase pronunciata dalla bambina (7 anni) di Gabriella Nobile.

Gabriella è la mamma di due bambini adottati in due momenti diversi.

Il primo figlio è congolese, mentre la piccola di casa è etiope.

I bambini vivono da sempre in Italia con la loro mamma.

Sono stati adottati quando il maschietto aveva due anni (ore ne ha 12) e la piccola aveva solo un anno.

Sono dunque ragazzi ben integrati.

Ciò nonostante, in quanto “marroni” (come dice la piccola di Gabriella Nobile) sono oggetto di insulti.

Mamme per la pelle:tutti i colori di una famiglia

Gabriella, dunque, partendo da un’esperienza personale e motivata anche dall’aspra campagna anti-immigrati promossa da Salvini ed il conseguente clima di intolleranza e razzismo alimentato da quest’ultima, nel 2018 decide di scrivere una lettera aperta al ministro dell’Interno.

La lettera, pubblicata su Facebook, diventa subito virale ed il messaggio arriva ad altre mamme che si uniscono alla causa.

Nasce così l’associazione “Mamme per la pelle” che riunisce madri adottive, ma anche biologiche, di figli di etnie diverse i cui figli subiscono discriminazioni per le loro origini.

La storia personale di Gabriella Nobile diventa impegno pubblico

Gabriella, oggi Presidentessa dell’associazione “Mamme per la pelle” non scrive solo a Salvini, ma anche a Grillo

Caro Beppe Grillo, sono la presidente di Mamme Per la Pelle, un’associazione che mette insieme madri adottive e biologiche di figli di etnie diverse che, per questo, subiscono o potrebbero subire discriminazioni.

Siamo nate da pochi mesi proprio per l’inasprirsi degli atti di razzismo nel nostro paese.

Le assicuro che avrei preferito fondare un’associazione che si occupasse di arte.

Ho letto il suo blog e pensavo di proporle una cosa.

Vorrei che mi autorizzasse a dare il suo numero di telefono ad ognuna delle centinaia di mamme che ci hanno scritto negli ultimi mesi segnalandoci atti di razzismo sulla pelle dei propri figli.

In questo modo potrebbe dire loro, quello che ha scritto oggi, che è tutta un’invenzione mediatica.

Vorrei che parlasse con la mamma di T., senegalese adottato, che nell’ultimo anno è stato così vessato da ammalarsi di vitiligine, o con la mamma di M., del lago di Garda, che ci scrive disperata perché il figlio congolese dodicenne, negli ultimi mesi viene quotidianamente picchiato e lanciato nel cassonetto della spazzatura da ragazzi maggiorenni, o ancora con la mamma di Trento che ci chiama perché le discoteche sono pressoché vietate a suo figlio di 20 anni di origine africana, o alla mamma del piccolo cinese appena arrivato in Italia, che è stato insultato dalla maestra con epiteti razzisti.

Potrei continuare per giorni a raccontarle storie così strazianti da far perdere il sonno anche alla persona più cinica.

Vorrei anche sottolineare come commenti come il suo, fomentino e autorizzino l’inasprimento della tensione.

Questo non è, come ha scritto, egoismo sociale, ma un terribile momento di impoverimento politico e, di conseguenza, culturale che si sta ripercuotendo sulla vita dei nostri figli.

Noi tutte non permetteremo più a nessuno di minimizzare questa piaga sociale che sta diventando enorme e che rischia di degenerare. Ne va della sicurezza e della stabilità emotiva dei nostri ragazzi.

Quindi, basta proclami elettorali, abbiamo bisogno di persone responsabili che con voce forte, condannino ogni tipo di razzismo e discriminazione.

Invece di far finta di niente o negare la realtà per nascondere le responsabilità, ci aiuti a far si che possa cambiare la narrazione politica.

Bisogna sostenere con forza la verità, ossia che la diversità è sempre un valore e una ricchezza e che il razzismo fa schifo!

Per favore aiutateci a farlo arrivare al sig.Beppe Grillo!!!
#mammeperlapelle

https://www.facebook.com/mammeperlapelleassociazione/

Mamme per la pelle negli scatti di Tom Watson

Il fotografo newyorkese Tom Watson ha voluto immortalare in 65 scatti la società multietnica, attraverso i volti, la carne e lo sguardo delle mamme adottive e dei loro figli, provenienti da tutto il mondo.

La mostra “Una famiglia, tutti i colori”, promossa da Ciai e Mamme per la pelle, è un inno alla multiculturalità, al colore inteso come elemento di ricchezza.

© Ph. Tom Watson | Una famiglia, tutti i colori
© Ph. Tom Watson | Una famiglia, tutti i colori

 

(Foto dalla pagina Facebook di Mamme per la pelle)

 

 

 

 

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